Storie

Maestra e alunni si ritrovano dopo trent’anni davanti a un vassoio di cannoli siciliani

“Prima di iniziare quest’avventura di amministratrice nel Blog CustonaciWeb.it, dove scrivo, racconto e spesso mi racconto, sono stata una semplice maestra. Il mio lavoro, il più bello, a mio parere, da emigrata, come tanti, è iniziato a Milano dove mi ero trasferita da Trapani. I rapporti con i “miei” ragazzi, non si sono mai interrotti; con alcuni è stato più facile ritrovarsi, complici i social. Questa è la storia che vi voglio raccontare e comincia così…

Trent’anni in un pugno! Un pugno chiuso, serrato a custodire i ricordi, quei ricordi, quell’atmosfera di comunione che fa subito famiglia, che si veste di fratellanza e di amicizia, di goliardia e di allegria, di sigle e cartoni animati, di ricordi, foto, giochi e tant’altro. Cominciamo dall’inizio, da quel facebook tanto denigrato o tanto amato e poi WhatsApp e i gruppi chat creati con esso.

“Ciao maestra Angela. Come va… Volevo chiederti una cosa… Ho creato una chat su WhatsApp coi ragazzi delle elementari… Se ti va e se ne ha voglia mi dà il numero e l’aggiungo… Per ora siamo io, Marco, Angelo, Lorenzo, Francesco la Viviana A.”

Il mio Davide non ce la fa a darmi del tu; così mi ha scritto su messenger; eravamo “amici” su facebook. Lui, chiamato allora e ancora adesso, con tanto affetto Davidone, da distinguere in classe da Davidino, oggi non è più Davidone nel fisico, scolpito e atletico; altri, mingherlini allora, l’hanno superato ma lui è Davidone dentro, gigante nel cuore, dolce e sensibile, affettuoso e generoso e tanto di più. – Certo!  Ho subito accettato.

E lì, nel gruppo, c’erano quasi tutti, sparsi tra Milano e il suo interland, tra l’Italia e l’oltreoceano. Ma con la B, la sezione B sempre nel cuore; quel collante che non si è spezzato mai, quel senso di appartenenza e quell’armonia che li ha tenuti legati, fratelli, amici, magari lontani, dato che i percorsi di studio e la vita stessa prospettano strade diverse, da percorrere.

E fu seguendo una di quelle strade che anch’io mi allontanai, senza mai lasciarli o perderli veramente. Con una nostra colonna sonora che parla ancora oggi di notti magiche, la nostra canzone urlata sul pullman di ritorno dalla Liguria a Milano, dopo un’esperienza di “Scuola natura” che, credo, abbia fatto di una classe, un gruppo solido.

Ritornando alla chat di WhatsApp, un po’ complice il Covid con tutte le peripezie e i problemi che ha creato, il gruppo è esploso con una goliardia, una vivacità, un’armonia, una ricchezza di sentimenti che è diventato difficile stargli dietro. Se ti assenti un attimo le notifiche superano le centinaia.

Ne sa qualcosa Vittoria che, tra famiglia, lavoro e altro in cantiere, ogni tanto esplode – “Non riesco a starvi dietro!” Qualcuno si affaccia poche volte perché, come dice lui stesso, Pasquale – “Preferisco guadarti in faccia mentre parlo! E quando parla ti fa morire, è una macchietta. Angelo, attento, puntuale, è la nostra coscienza sociale ed è colui che ci regala spaccati di vita; Viviana A. bellissima mamma dall’ironia e autoironia che spaccano; goliardia in persona.

Patrizia e Angela, discrete, riservate ma importanti e puntuali presenze, grandi mamme; Concetta, dolcissima mamma e compagna sempre presente e generosa; Paola detta Wonder Woman, mamma, super sportiva, organizzatrice di eventi, splendida figura; Gigi e Marco lontani, con lavori importanti e impegnativi, ma presenti sempre! E poi Francesco, ritrovato piacevolmente in un’occasione di incontro con alcune mamme; una bella sorpresa, un ritrovarsi, da grandi, con tante cose da raccontarsi.

Non perdiamo di vista Fabio, in un momento importante della sua vita, sempre ironico e presente. Sta per sposarsi! E non ho dimenticato lui. L’ho lasciato quasi per ultimo, perché lui è la memoria storica, è l’hard disk della classe, lui ricorda i respiri, i pianti, i canti, le recite, le posizioni, i giochi, le partite, le interrogazioni, le lezioni, i castighi.

Lorenzo, potremmo definirlo a ragione “Il Magnifico” per la simpatia, la spontaneità, la generosità, l’allegria e i ricordi che ha fatto emergere nel gruppo classe. Unico Lorenzo, non come dici tu, mitica, a me! Tu UNICO e ho avuto modo assieme ad altri tuoi amici di constatarlo! E infine c’è lei la Regina; hanno ironizzato un intero pomeriggio, per le recite scolastiche, Viviana M., lei quella che ha mosso tutto, lei che rientra dall’America, dove vive e lavora, con una splendida frugoletta di pochissimi mesi.

E dovevamo incontrarci, era necessario, urgente, perché… “quando succederà più che Viviana si ferma a Milano per tanti mesi?” E allora è partita la sfida:- “Ci devi essere anche tu maestra, dai, sarebbe magico!” Io non mi tiro indietro, amo le sfide!

Beh, per concludere, questo gruppo, che è nato come 1^B nell’87, nella Scuola Elementare di Via Anselmo Da Baggio, a Milano, oggi “Scuola Carla Fracci”, che si ritrova nella chat “Gruppo elementari”, che manda alla maestra a Natale il puzzle del Duomo di Milano e altro, che si dà appuntamento sotto Natale su Zoom, riesce a muovere quasi tutti per ritrovarsi dopo 30 anni (32 per me) per una pizza, ospitati generosamente da una compagna-amica, con tante storie da raccontare, tante vite, tanta gioia da condividere. Ognuno porta qualcosa, ma soprattutto ciascuno porta quella carica di vita condita dall’entusiasmo di ritrovarsi, con tanta emozione farcita con qualche lacrimuccia.

Tutto bellissimo, foto, ironia, battute, racconti di vita, risate a crepapelle. Ma alla fine protagonisti loro, i cannoli, assemblati a Milano, anzi a Baggio, le cui cialde (le scocce) sono arrivate da Purgatorio-Custonaci, dal Coffee-Break di Giusy. E sono stati un successo, un vanto. La pizza è avanzata, i cannoli spariti. Grazie Giusy. Grazie ragazzi miei! Mi avete dato grandi emozioni che saprò custodire finché campo!

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