Testa di Turco di Castelbuono. Sapete perché si chiama cosi?
La Testa di Turco è un dolce tipico siciliano, originario del pittoresco paese di Castelbuono, in provincia di Palermo, da cui prende il nome. Si tratta di un dessert al cucchiaio composto da sfoglie fritte, simili alle chiacchiere, alternate a strati di crema al latte aromatizzata al limone e poi cosparse con cannella in polvere. E’ un dolce tradizionalmente legato all’inverno, solitamente preparato nel periodo di Natale e a Carnevale, tuttavia , il dolce, ha conquistato così tanto il palato che oggi viene apprezzato e venduto tutto l’anno nelle pasticcerie del borgo madonita.
Un dolce che celebra la storia?
La Sicilia ha una ricca tradizione culinaria che mescola influenze arabe, normanne e altre, creando un patrimonio gastronomico unico e affascinante. A ricordarcelo è il racconto legato a questo dolce. La tradizione racconta che i siciliani prepararono la Testa di Turco per la prima volta nel XI secolo d.C. per festeggiare la vittoria dei Normanni sui Saraceni. Dopo aver preso d’assedio Messina del 1061, i Normanni, si impadronirono di Catania nel 1071 e di Palermo e Mazzara nel 1072. Nel 1077, conquistarono anche Trapani e, infine, nel 1086, cacciarono i Saraceni da Agrigento e Siracusa. Quanto ci sia di storico dietro all’associazione della Testa di Turco con la cacciata dei Saraceni dalla Sicilia, questo non lo sappiamo. La connessione sembra essere simbolica piuttosto che storica, ma comunque interessante nell’ambito della cultura e della tradizione siciliana.
Origine del nome e simbologia della Testa di Turco
Il nome “Testa di Turco” ha una spiegazione piuttosto curiosa. Durante la preparazione del dolce, le sfoglie, dopo l’immersione nell’olio caldo per la frittura, sviluppano delle “fossette” che, nell’immaginario popolare, ricordano le fontanelle presenti sulla testa dei neonati. Anticamente in Sicilia, la gente definiva “turchi” i bambini non ancora battezzati, in quanto non cristiani. Da qui deriva l’associazione del nome “Testa di Turco”. Una spiegazione che mette in luce l’aspetto sociale e religioso della nomenclatura del dolce. Il termine “turco” non si riferisce al suo significato etnico, bensì rappresenta simbolicamente ciò che era estraneo alla cristianità, sottolineando ancora una volta come le tradizioni culinarie si intreccino profondamente con le credenze e le pratiche culturali del loro tempo.
Testa di Turco di Castelbuono
Ingredienti
Per l'impasto
- 100 g di farina 00
- Un uovo
- 15 g di zucchero
- Un pizzico di sale
Per la crema
- Un litro di latte
- 150 g di zucchero
- 100 g di amido per dolci
- La scorza di un limone
Per guarnire
- Q.b. di zuccherini colorati
- Q.b. di cannella
- Q.b. di scaglie di cioccolato fondente
Istruzioni
Per le cialde
- Mescolate la farina, lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungete l'uovo e lavorate gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo. Lasciate riposare l'impasto in frigorifero per circa 60 minuti.
- Stendete l'impasto con un mattarello su una superficie infarinata. Formate dei rettangoli di pasta e friggeteli.
Per la crema
- In un tegamino unite lo zucchero, l'amido per dolci, la cannella e la scorza di mezzo limone. Aggiungete il latte caldo facendo attenzione a non fare grumi e portate a bollore mescolando. Togliete la crema dal fuoco e lasciatela raffreddare.
Come comporre e guarnire
- In una teglia, come fosse una millefoglie, alternate le cialde a strati di crema. Guarnite ogni strato di crema spolverando con la cannella e le scaglie di cioccolato. A piacere, potete rendere più colorato, lo strato superficiale, con degli zuccherini colorati
- Mettete in frigorifero per almeno 2 ore prima di servire.