Natura

Un paradiso siciliano di incomparabile bellezza. Il “Miracolo” dei laghetti di Marinello

Laghetti di Marinello – Foto di Anna Lurye – Shutterstock

Siamo nella Riserva dei laghetti di Marinello, sulla costa nord orientale della Sicilia, in provincia di Messina. La riserva, istituita nel 1998 abbraccia un territorio di circa 400 ettari e, su questa, si affaccia il fantastico promontorio sul quale si innalza, meraviglioso, il Santuario di Tindari.

Siamo di fronte a un’area lagunare dove esistono laghetti di acqua salmastra per un fenomeno particolare che sottopone il territorio a continue modifiche creando forme particolari, di indicibile bellezza, come se la natura si divertisse a giocare e inventare forme. Quando nella primavera del 1982, per una serie di mareggiate, il più grande dei laghetti, assunse la forma di un profilo di donna, si volle vedere in essa la Madonna Nera di Tindari che cullava un bambino.

Secondo una leggenda infatti la nascita di questi laghetti è legata al culto della Madonna Nera e alla storia di una bambina caduta dalle braccia della madre. La donna, giunta fino in cima al Santuario per venerare la Vergine, alla vista dell’icona sacra restò delusa del colorito scuro ed esclamò:- “Sono venuta da lontano per vedere una più brutta di me!”.

Mentre pronunciava quelle parole, la bimba che portava in braccio le cadde di mano e iniziò a precipitare dall’alto del monte. D’un tratto, le acque tempestose, che lambivano la rocca sulla quale svetta il Santuario, si ritirarono fino a formare una culla soffice di sabbia proteggendo la piccola da ogni pericolo. A testimonianza del miracolo avvenuto, la spiaggia di Tindari si presenta oggi a forma di donna con le braccia della Vergine che accolgono la bimba precipitata.

Sotto il nome laghi di Marinello se ne contano almeno 5 in continua trasformazione e sono oltre l lago Marinello, il lago Mergolo o della Tonnara, il lago Porto Vecchio, il lago Porto Fondo e il lago Verde. Si sono formati tra il 1865 e il 1895, per effetto dei detriti trasportati dal torrente Timeto, a causa delle particolari condizioni meteo della zona e per effetto di spostamenti e forze provenienti dall’interno della Terra che hanno creato sprofondamenti del sottosuolo marino.

Santuario di Tindari – Foto di michele_ponzio – Stock.adobe.com

Si sono così create strisce di terra che abbracciano questi “occhi di acqua di mare” in grado di regalare al turista che vi si bagna o a chi si affaccia, dal promontorio soprastante, una delicatezza di colori che vanno dall’azzurro al verde cui non si sottrae una varietà indicibile di vegetazione lacustre e un’importante e, spesso rara, fauna stanziale e di passaggio. La riserva, infatti, ospita numerosi uccelli migratori e tante specie vegetali differenti, alcuni rari, presenti solo in questa zona. Sono delle vere e proprie oasi di bellezza che permettono al visitatore di “passarci le giornate in piena sintonia, a contatto con la natura”.

Sulle pareti che si affacciano sui laghetti di Marinello ci sono diverse grotte. Tra queste la grotta di Donna Villa, a picco sull’acqua nota per la presenza di stalattiti e stalagmiti, che però risulta difficile da raggiungere. Qui è ambientata un’altra leggenda di questa zona del messinese. Si narra che nella grotta abitasse una maga brutta e deforme, chiamata Donna Villa. Questa aveva il potere di trasformarsi in una bellissima fanciulla per attrarre a sè i naviganti col suo canto. Ma i malcapitati, una volta entrati nella grotta, finivano in una profonda fossa, dopo essere stati derubati.

Santuario di Tindari – Foto di Dolores – Stock.adobe.com

Visitare la zona dei laghetti di Marinello, immergersi nella Riserva, significa attraversare differenti ambienti, da quello lagunare a quello fatto di rupi e falesie dove sono possibili diverse attività legate alle caratteristiche del luogo. Fiore all’occhiello la presenza del promontorio che ospita il Santuario  con, interessante per gli escursionisti, l’antico sentiero “Coda di Volpe” che collega i laghetti ad esso.

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