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Busiate alla trapanese, la pasta “cu l’agghia” che quando la provi non la cambi più
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Gli odori del pesto alla trapanese ti conquistano già prima dell’assaggio. Quell’odore penetrante dell’aglio che sposa il basilico in un abbraccio con le mandorle e il sale; quello dei pomodorini pelati che scivolando nel mortaio si fondono nell’aroma di un olio robusto e delicato. E’ tradizione accompagnare la “pasta cu l’agghia” più comunemente con melanzane o patate fritte; non si disdegnano “minnuli cu l’ova” o “susizza arrustuta”.
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Busiate “cu l’agghia”
La storia vuole che i genovesi, grandi navigatori, al rientro dall’oriente, attraccassero con le loro navi al porto di Trapani e durante la loro sosta facessero conoscere agli abitanti della città i loro piatti tradizionali tra cui il pesto e l'agliata genovese. I trapanesi accolsero questi nuovi sapori ma ben presto li trasformarono in quello che è diventata una carta d’identità, integrandoli con i prodotti del territorio trapanese: mandorle di Avola, l'aglio rosso di Nubia, il pomodorino pizzutello di Paceco, il sale marino, l'olio e il pecorino di Trapani.
Ingredienti
- 400 g di busiate fresche
- 300 g di pomodorini
- 5 spicchi di aglio rosso di Nubia
- 60 g di mandorle tostate
- Q.b. basilico
- Q.b. olio evo
- Q.b. pecorino grattugiato
- Q.b. sale
Istruzioni
- Mettete nel mortaio l’aglio, il basilico, il sale e pestate. Aggiungete le mandorle e continuate a lavorare.
- Oggi si vuole ridurre il tutto col frullatore a immersione. Può essere una scappatoia, ma la gestualità e i sapori naturali subiscono un lieve choc!
- Unite i pomodorini, privati della pelle, tagliati a pezzetti e amalgamate schiacciando con il pestello. Aggiungete al tutto abbondante olio d'oliva e mescolate bene.
- Cuocete in abbondante acqua salata la pasta. Protagoniste privilegiate della pasta "cu l'agghia" sono le busiate. Una volta scolata la pasta, versatela nella zuppiera col pesto e conditela con una generosa “manciata” di pecorino grattugiato.