Scoperta ad Agrigento una casa del II sec. a.C. con il pavimento in mosaico intatto
Continuano a riaffiorare le testimonianze dell’immenso patrimonio culturale e artistico, in parte ancora nascosto nel sottosuolo siciliano. Si, perché la grande varietà di reperti, opere d’arte, aree archeologiche e monumenti architettonici fruibili in Sicilia, potrebbe essere la punta di un grande iceberg. E’ di qualche settimana fa la notizia dell’eccezionale scoperta di una casa risalente tra il III e il II secolo avanti Cristo, all’interno del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento.
A sorprendere i ricercatori sono state le straordinarie pitture parietali e la pavimentazione in cocciopesto e a mosaico perfettamente integra. La struttura molto probabilmente era parte di un’abitazione crollata, o demolita, e le macerie accumulate hanno contribuito a salvare mosaici e pavimenti in stile pompeiano.
La scoperta è stata fatta durante la sesta campagna di scavi dell’Università di Bologna nella stessa area dove è stato rinvenuto, nel 2016, il teatro. Un progetto di ricerca avviato in collaborazione con il Parco Archeologico, sotto la direzione di Giuseppe Lepore del Dipartimento di Beni culturali del Campus di Ravenna.
“Una scoperta unica nel suo genere, – spiega il professor Lepore. Questa casa è stata ristrutturata, insieme al resto del quartiere, tra la fine del III e gli inizi del II secolo avanti Cristo ed è stata dotata di un complesso sistema di pitture parietali e di pavimenti in cocciopesto e in mosaico, articolati addirittura su due piani. Ben presto, però, forse già nella prima età imperiale, la casa crolla, cosa che ha determinato il suo straordinario stato di conservazione visto che le macerie hanno “protetto” il pavimento”.
“Continua la magnifica “stagione” archeologica della Sicilia che non finisce di riservarci sorprese straordinarie come questa: una casa che sembra uscita da un restauro per quanto è perfettamente conservata, – ha commentato su facebook l’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà. – A dimostrazione che la politica del Governo indirizzata a far ripartire gli scavi in tutte e nove le province siciliane, va nella giusta direzione. Riportare alla luce le testimonianze del passato ci dà la possibilità di costruire il futuro della Sicilia”.
“Speriamo, – ha dichiarato l’architetto Roberto Sciarratta, direttore della Valle dei Templi, – possano continuare le ricerche. Il quartiere ellenistico-romano deve diventare un punto di forza del nuovo percorso che stiamo allestendo nel Parco archeologico, che collegherà la Collina dei Templi direttamente con le terrazze superiori della città antica. I lavori dell’Università di Bologna, di cui condividiamo gli obiettivi, si inseriscono dunque pienamente nella programmazione del Parco, volto ad ampliare l’offerta culturale ed a comunicare al meglio il proprio patrimonio”.