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Makari, sarde a beccafico a cena per conquistare i suoceri di Saverio. Ecco la ricetta siciliana…
Quale migliore occasione per una cena informale, in famiglia, in terrazza che guarda il mare, (e che mare) se non un prelibato piatto che appartiene alla cultura enogastronomica siciliana? Quello delle “sarde a beccafino“, sinonimo di freschezza, di prodotto del territorio, di semplicità negli ingredienti, è un piatto ricco di storia, apprezzato simbolo della cucina tradizionale siciliana. Saverio ha pensato bene di renderne omaggio ai suoceri, appena conosciuti, che, purtroppo, non hanno brillato per tatto e simpatia.
Sarde a beccafico
La tradizione vuole che questa pietanza abbia preso il nome dal beccafico, un uccellino molto comune in Sicilia, ghiotto di fichi, delle cui carni la nobiltà siciliana amava cibarsi e che veniva presentato a tavola farcito e con la coda in su per meglio afferrarlo e potersene servire. La gente comune che non poteva permettersi questo lusso ha sostituito il beccafico con la “povera” sarda che, farcita con ingredienti semplici, veniva arrotolata mantenendo la codina in su per imitare la coda degli uccellini. Anche in questa ricetta venne usato l’aceto e in più i pinoli, ritenuti un antidoto alle intossicazioni alimentari, perché non sempre ci si poteva permettere pesce freschissimo! Presentiamo la versione palermitana, più diffusa nel territorio trapanese come la conosciamo noi.
Ingredienti
- 1 kg di sarde
- 30 g acciughe sott'olio
- 2 spicchi d'aglio
- 100 g di mollica bianca
- 50 g di uva passa
- 50 g di pinoli
- Un cucchiaio di miele
- Q.b. di prezzemolo tritato
- Q.b. Alloro
- Q.b. Olio evo
- Q.b. Sale
- Q.b. Pepe
- Il succo di un'arancia e di un limone
Istruzioni
- Sfilettate le sarde, privatele della testa e della lisca tenendo la coda.
- Ammollate l’uva passa. Fate dorare l'aglio in olio evo, sciogliete le acciughe, aggiungete la mollica bianca e tostate. Unite prezzemolo, sale, pepe, versate i pinoli, l’uva passa. Amalgamate il tutto e spegnete.
- Prendete una cucchiaiata di composto e versatelo sulla sarda aperta, create un rotolino, fermatelo con uno stecchino tenendo la coda all’insù. Sistemate le sarde in una teglia oleata ponendo tra una e l’altra una fogliolina d’alloro. Versate sulle sarde succo d’arancia e di limone col miele, precedentemente amalgamati in una terrina, come agrodolce.
- Ora in forno a 180° gradi per circa 20 minuti e prima di servire lasciate intiepidire.
- Si possono gustare come antipasto, come secondo e come piatto unico con un abbondante contorno o in versione street food nel classico cartoccio.