La “cubbaita”, giuggiulena e petrafennula, dolce tipico del Natale, amato da grandi e bambini
La “cubbaita” è un dolce tipico del periodo natalizio ma che troviamo ormai in ogni stagione. Dalle chiare origini arabe, il suo nome “quibbiat” significa mandorlato. Infatti la mandorla e il buon miele sono gli ingredienti principali.
E’ un dolce iscritto nel registro dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani. Spesso viene addizionato ad altra frutta secca e a seconda delle tradizioni e prodotti locali si accompagna a nocciole, pistacchi, noci e semi di sesamo. In quest’ ultima versione viene conosciuto come “giuggiulena”; diversamente se si aggiungono scorze di agrumi viene chiamato “petrafennula”.
Un mandorlato molto semplice da fare in casa, un vero e proprio croccante, duro. I siciliani ci tengono a dire che non è un torrone. Amato e testimoniato anche da scrittori famosi. Andrea Camilleri gli dedicò addirittura un elogio definendolo “dolce da meditazione” perchè, come ricordato dallo chef Fregoli, bisognava attendere che si ammorbidisse tra lingua e palato, prima di staccarne un pezzo. Come a convincerlo con delicatezza a farsi mangiare.
Camilleri dichiarò di averlo assaggiato per la prima volta dalla nonna che lo teneva nel cassetto del comodino e ne staccava “un morso” tutte le sere, prima di addormentarsi. Leonardo Sciascia invece ne esaltava la bontà dichiarando che più era dura, la cubbaita, più era buona. “Quella buona va rotta col martello!” – diceva lo scrittore e giornalista agrigentino.
La cubbaita si può gustarla passeggiando perchè è un tipico dolce da strada; si trova nelle botteghe di dolciumi, sulle bancarelle e nei mercatini, per tutto il periobo che va dall’Immacolata al Capodanno, passando per il Natale. Questo è il periodo della sua massima diffusione.