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In giro per la Sicilia in sella alla bici. Giuseppe e Antonino alla scoperta delle meraviglie dell’isola

Chi di voi, incontrando un cicloturista, non ha mai pensato di mettere l’indispensabile in due sacche da bici e partire in giro per il mondo, assaporare l’avventura, inoltrarsi in percorsi sconosciuti, e meravigliarsi di fronte alla bellezza della natura? E’ stata questa la molla che ha spinto il custonacese Antonino Cicala, reduce da alcune esperienze lavorative stagionali come cuoco in Svizzera e al nord Italia, a mettersi in sella alla sua bici e partire in giro per la Sicilia.

Giuseppe Grammatico e Antonino Cicala

Quando lavoravo in Trentino – ci racconta Antonino – mi capitava di incontrare molti cicloamatori che si fermavano a pranzare nei locali dove lavoravo come cuoco. Lì è cresciuta l’idea di fare questo tour nella mia terra, dove avevo già fatto una prima esperienza nell’entroterra tra Palermo e Sciacca. Quest’anno, avendo più tempo a disposizione a causa del fermo per Covid-19, supportato dal mio amico Giuseppe Grammatico, ho deciso di partire per un’esperienza di cicloturismo intorno alla Sicilia“.

“Siamo partiti da Custonaci con le nostre bici da strada, costeggiando la statale, fermandoci nei paesi o città più rinomate facendo la prima tappa nella medievale Cefalù dove abbiamo pernottato, tagliando fuori Palermo perché la conoscevamo abbastanza bene. Abbiamo visitato Messina con il suo porto e il suo particolare orologio astronomico, Catania meravigliosa città d’arte ai piedi dell’imponente e inquieto Etna, Siracusa, Ortigia, e la barocca Noto, saltando Marzamemi e Pachino, perché c’era molto vento. Ogni tanto ci fermavamo per visitare i luoghi che incontravamo facendoci guidare dalla curiosità, dalla passione e dalle occasioni.

Giuseppe Grammatico e Antonino Cicala davanti la cattedrale di Siracusa

“Da Noto siamo scesi verso Pozzallo e percorsa tutta la costa ragusana. Abbiamo proseguito per Gela, successivamente per Agrigento. Ad Agrigento abbiamo visitato il centro storico e abbiamo transitato sotto la valle dei Templi per proseguire per Porto Empedocle, dove abbiamo pernottato per poi avviarci al mattino dopo per Triscina. Insomma in tutto abbiamo fatto 9 tappe per un totale di 1100 Km. Con una media giornaliera di 6/7 ore di pedalate, circa 120 Km al giorno. Certo bisogna essere allenati, si sente la fatica sulle gambe”.

Le tappe e i pernottamenti di Nino e Giuseppe non erano programmate – “Avevamo solo programmato il primo pernottamento a Cefalù, per il resto ci siamo serviti delle applicazioni tramite ricerca on line e ci fermavamo dove si trovava posto. Di giorno mangiavamo qualcosa tipico del posto, una pizzetta, uno sfincione, o altro, mentre la sera cenavamo con un piatto veloce di pasta, che cucinavamo noi, perché di preferenza alloggiavamo in appartamento. Era necessario fare rifornimento di carboidrati – continua ammiccando con simpatia – perché l’indomani bisognava pedalare”.

Vista sul porto di Sciacca

Gli chiediamo se intende ripetere questo tipo di esperienza; sorride compiaciuto: – “Certo che mi piacerebbe, anche fuori dalla Sicilia, bisogna però avere tempo e disponibilità.”

A chi non piacerebbe dopo tutto ciò che ci ha raccontato Antonino: i paesaggi, i tramonti, i profumi, i colori della Sicilia rimangono nel cuore se vengono vissuti a contatto diretto con la gente, nelle città d’arte, tra storia e cultura, nei borghi di campagna e in riva al mare.

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