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E’ tra le stazioni ferroviarie più scicche al mondo. Un gioiello liberty affacciato sul mare siciliano

La stazione di Taormina-Giardini nasce all’interno di un progetto commerciale, intrapreso dalla Società Vittorio Emanuele con lo scopo di collegare quella zona della Sicilia nord orientale, compreso il porto di Messina, alle zone produttive che si affacciavano sullo Jonio. Nacque su binario unico nello spazio tra due gallerie, nel tratto su cui si affaccia l’abitato di Taormina ed è vicina a Giardini Naxos.

Il treno alla stazione ferroviaria di Taormina – Foto di Serjio74bDepositphotos.com

Dalla società iniziale, la costruzione di tale stazione, attraverso varie peripezie, passò nel 1905 alle neonate Ferrovie dello Stato che furono artefici di un programma di adeguamento e ampliamento della struttura iniziale per la cui realizzazione furono sacrificati e quindi demoliti il Castello di Villagonia, sul mare e la cappella della Madonna di Porto Salvo.

Nel 1928 la Stazione venne inaugurata col nome definitivo di Taormina-Giardini. Bombardata durante la guerra, era destinata alla demolizione con la dismissione della fermata Taormina a favore di una nuova fermata, a Trappitello, a doppio binario, sicuramente più funzionale ma che non può competere e sostituire il fascino del tortuoso, ma panoramico percorso su un tratto costiero che toglie il fiato. La ferma opposizione da più parti, della cittadinanza e soprattutto della Soprintendenza ai beni Culturali ha, al momento, scongiurato tale grave scempio.

Stazione ferroviaria Taormina-Giardini Naxos a Taormina — Foto di PillerssDepositphotos.com

Quella di Taormina-Giardini è una delle stazioni ferroviarie più pregevoli d’Italia e tra le più eleganti al mondo. Si presenta con un fabbricato che richiama storie d’altri tempi. Non è difficile immaginare carrozze che si accostano al parcheggio, da cui scendono personaggi in costume d’epoca; donne dalle lunghe e vaporose gonne e cappelli da ampie tese, maggiordomi e facchini con carrelli colmi di bauli. Non a caso qui si sono girate scene di film come Il piccolo diavolo dove abbiamo visto Roberto Benigni, Nicoletta Braschi e Walter Matthau che ci hanno regalato immagini di eleganza in una splendida cornice propria dello stile Liberty palermitano.

Stazione ferroviaria Taormina-Giardini Naxos a Taormina — Foto di Lindasky76Depositphotos.com

La stazione di Taormina-Giardini, quasi a metà percorso tra Messina e Catania, sul tratto a semplice binario dell’importante collegamento ferroviario della regione, ha un fabbricato centrale di due piani arricchito, nella facciata, da due torri merlate poste simmetricamente. Si accede protetti da una tettoia artistica lavorata in ferro battuto che richiama e riprende i motivi architettonici del Castello demolito. Motivi architettonici eleganti, di un passato gotico- catalano- siculo sono individuabili nelle finestrature. Ai lati del corpo centrale si allungano altri due corpi che lo completano, nello stesso stile.

Stazione di Taormina a sx particolare della decorazione del tetto – Foto di efesenkoDepositphotos.com – A dx interni della stazione foto di Foto di Giovanni Dall’Orto – Wikimedia Commons

Le sale interne, che espongono in vetrinette importanti reperti archeologici, sono arredate con mobili in legno scuro in stile siciliano di fine Ottocento. Le pareti e i soffitti degli ambienti della stazione sono impreziositi da affreschi e decorazioni a rilievo opera di Salvatore Gregorietti, che realizzò anche le vetrate e gli arredi in ferro battuto come la pensilina sorretta da colonne in ghisa munite di capitello.

Stazione ferroviaria di Taormina – Foto di DemannaDepositphotos.com

A completamento della struttura della stazione troviamo un posto di Polizia Ferroviaria, la biglietteria, oltre le sale d’attesa e un bar ristoro, tutti servizi utili per un efficace funzionamento di un punto così strategico della Sicilia orientale. Fuori dalla stazione, nel piazzale antistante, possiamo trovare taxi e autobus per Taormina, Giardini Naxos, Valle Alcantara e altre località della costa jonica siciliana.

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