Cibo e bevande

Le sorbe dimenticate: simbolo di portafortuna, un tempo molto diffuse tra contadini e pastori

La Sorba è una pianta originaria dell’Europa Meridionale. In Sicilia cresce nell’intero territorio ma particolarmente apprezzate sono le piante dei boschi del territorio etneo orientale, tra i comuni di Zafferana Etnea e Linguaglossa. La sorba era conosciuta già al tempo dei Romani che ne apprezzavano la dolcezza, soprattutto nella preparazione di liquori. Della sorba parla Plinio:- “Alcune sono tonde come mele, alcune aguzze come pere, altre ovate come son certe mele. Le tonde sono più odorose e più delicate che le altre. L’altre hanno sapore di vino”. Ce ne parla Virgilio nelle “Georgiche”  e anche Dante Alighieri in un passo della Divina Commedia ricorda questo frutto.

Frutti del Sorbo domestico – Foto di F.Neidl – Shutterstock

Raccolta e conservazione

Le leggende popolari raccontano che la Sorba sia un portafortuna contro la miseria e la fame e che, grazie ai suoi colori caldi ed intensi, ha il potere magico di allontanare tutti i mali. Infatti c’è chi ne appende una fascina o una ghirlanda alla porta, scacciando in questo modo gli spiriti maligni. Esiste anche un detto siciliano che dice così:- “Cu tempu e cu la pagghia, si maturanu li zorbi” (“con il tempo e con la paglia maturano le sorbe”) metafora che ci vuole dire come solo con l’attesa e il trascorrere del tempo, alcune situazioni giungono al giusto livello di maturazione.

In aprile sbocciano dei fiori ermafroditi, bianchi e con cinque petali. I frutti sono dei pomi e si raccolgono manualmente tra la prima e l’ultima decade di ottobre. Non sono consumate fresche alla raccolta ma dopo un processo di trasformazione dei tannini. Solitamente si mettono nella paglia e si attende la maturazione che porta a una riduzione dei tannini e a un aumento degli zuccheri nella polpa. Un’altra tecnica per portare il frutto a maturazione è quella del grappolo. Le Sorbe vengono legate a grappolo, e lasciate così maturare al sole. Il frutto può essere anche essiccato e conservato così per un periodo più lungo.

I frutti, chiamati sorbe o sòrbole, oggi non vengono quasi più consumati, sono considerati come rarità e vengono catalogati nei frutti dimenticati o frutti minori. Adesso rimangono soltanto un´ottima fonte di cibo per la fauna selvatica e sono particolarmente apprezzati dagli uccelli. Il frutto maturo ha un contenuto di zuccheri di circa il 20%, viene consumato al naturale o utilizzato in cucina per fare sidro, liquori e per la preparazione di ottime marmellate.

Composizione nutrizionale

Il sorbitolo è uno degli zuccheri presenti nel frutto, ha importanti caratteristiche nutrizionali (esempio per i diabetici), è utilizzato nell’industria alimentare o è trasformato per ottenere altre sostanze utili per l’industria. I frutti sono ricchi di vitamina C, vengono utilizzati in erboristeria, sotto forma di tintura o olio essenziale. Se ne sfruttano le proprietà protettive delle vene, nei casi di problemi di circolazione di ogni tipo, quali vene varicose o emorroidi. Hanno potere astringente dovuto all’elevato contenuto di tannino, per questo la polpa di questi frutti, da sempre, è stata usata come rimedio contro la dissenteria. Infatti sembra che l’etimologia dal latino sorbus deriverebbe dal verbo sorbeo = bere, assorbire, in quanto i frutti del sorbo arrestano i flussi dell’intestino. 

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