Scorzette di agrumi: candite, profumate, digestive, deliziose. Facili da fare in casa
La canditura è una tecnica, di conservazione molto antica, che si può applicare a frutti interi, scorze ma anche a polpe e altro. L’invenzione di questo antico metodo viene attribuita agli Arabi e già nel XVI secolo era una tecnica molto diffusa.
Procediamo con la canditura della scorza degli agrumi, simboli della sicilianità nel mondo, e impariamo ad utilizzarli al meglio, senza sprechi. Naturalmente dobbiamo prediligere i limoni, i cedri e le arance non trattati, biologici al 100%. Li laviamo sotto l’acqua corrente, li asciughiamo bene e poi tiriamo via la buccia, togliendo la parte bianca, e la tagliamo a striscioline.
Prendiamo queste scorzette e le mettiamo in una scodella con acqua abbondante per almeno 4/5 giorni cambiando l’acqua due volte al giorno. Quindi le scoliamo e le mettiamo su un canovaccio ad asciugare ben bene.
In un tegame mettiamo una quantità di zucchero pari al peso delle scorzette aggiungendo mezzo bicchiere d’acqua, necessaria a farlo sciogliere e accendiamo il fuoco. Sciolto lo zucchero uniamo le scorzette di agrumi di Sicilia e mescoliamo finché non si addensi il composto. A questo punto spegniamo il fuoco e disponiamo le scorzette ben distanziate su carta da forno per farle raffreddare.
Una volta raffreddate, lo zucchero si cristallizza e dà quell’aspetto caratteristico che hanno i canditi. Una leccornia! Conserviamole poi in un barattolo di vetro a chiusura ermetica. Si possono congelare e usarle al bisogno. Una tira l’altra!
Possono essere utilizzate per la preparazione di dolci (cannoli, cassate, panettoni, colombe, ecc.), servite come dessert, da sole o immerse in cioccolato fondente, o anche solo a scopo decorativo.
Se usiamo i limoni, questi una volta sbucciati non verranno sprecati. Sarà estratto loro il succo e trasferito in sacchetti – da freezer. Da congelati è possibile usarne la quantità necessaria tutte le volte che ne avremo bisogno! Anche delle arance e dei cedri faremo delle salutari spremute.