Il gelsomino tra leggenda, storia e favola. Una pianta che parla d’amore, fortuna e prosperità
Tra storia e leggenda
Furono gli Arabi a portarlo in Sicilia e in Spagna. Anche se si dice che a portare il gelsomino in Italia sia stato Cosimo I De’ Medici, nel 1500. Cosimo, innamorato di questo fiore al punto da volerlo solo per sé, ordinò ai suoi giardinieri di non regalarne a nessuno proibendone la diffusione fuori dai giardini granducali.
Secondo una leggenda, un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore. La pianta crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente, tanto che la tradizione vuole che le spose aggiungano un rametto di gelsomino al bouquet di nozze, in memoria della fortuna della ragazza vissuta al tempo dei Medici e come segno di buona fortuna e prosperità. Infatti nel linguaggio dei fiori in Italia significa buona fortuna nel matrimonio, in Spagna simboleggia la sensualità, nei paesi arabi l’amore divino.
La leggenda delle stelline tra cielo e terra
Una leggenda di origine araba racconta che un giorno Kitza, la madre di tutte le stelle, intenta a preparare gli abiti d’oro per tutte le stelline del cielo fu raggiunta da un gruppo di esse che, non contente delle loro vesti, facevano grande schiamazzo intorno alla madre. Chi non era troppo luccicosa, chi non aveva abbastanza gemme, chi aveva un abito troppo grande. Confusa da tanto vociare, Kitza dopo averle inutilmente sgridate, le implorò di lasciarla lavorare perché non riusciva a vestire le altre stelline ancora nude. Ma loro capricciose continuavano a protestare.
Passò da quelle parti il re degli spazi, Micar il quale, udendo quel chiasso, entrò nel palazzo e vista la situazione, indispettito le cacciò dal firmamento strappando loro gli abiti d’oro e lanciandoli come fossero sassi nel fango della Terra.
Le stelline cadute in terra tra il fango e le loro lacrime diedero vita a delle esili piantine che cercarono piano piano di tirarsi su con i loro rametti contorti, appoggiandosi l’un l’altro. Crescendo e irrobustendosi, queste piantine di gelsomino, misero fuori tanti fiorellini bianchi, belli e profumatissimi a forma di stelline. Gli uomini furono grati di tale dono e adornarono, con esse, le loro case e i loro giardini. Così le stelline del cielo, cadute sulla terra, brillarono felici e contenti accogliendo tra i loro rami le farfalle leggiadre, le api laboriose e gli uccellini festanti. Ogni tanto alzano gli occhi al cielo e salutano le sorelline che brillano nella notte. E in una lingua stellare, fatta di luccichii e di sospiri, si raccontano storie di mondi lontani.
Questa storia ci insegna come ci si può alzare da una “caduta” e rinascere a nuova vita.