Arte

La Cuba di Santa Domenica a Castiglione di Sicilia a due passi dall’Alcantara, Monumento Nazionale

La presenza di queste costruzioni, denominate “Cube” soprattutto nella Sicilia Orientale, ma sparse un po’ in quasi tutte le province siciliane, diede la paternità, inizialmente, al periodo della dominazione bizantina attribuendone la costruzione ai monaci basiliani, collocandoli quindi tra il VII e il IX secolo. Successivi studi e analisi delle modalità e tecniche di costruzione le collocano, più credibilmente, tra la dominazione islamica e quella normanna, quindi tra il X e l’XI secolo.

Cuba di Santa Domenica, Castiglione di Sicilia – Foto di Maurizio Callari – Shutterstock

Sul termine “cuba” ci si sono stati studi approfonditi ma divergenti nelle conclusioni. Per alcuni studiosi il termine deriva dal latino cupa (botte) e cupula (botticella) o dall’arabo kubba (fossa, deposito) o qubba (cupola). Per molti semplicemente il nome deriva dalla forma della struttura. Queste strutture si presentavano a croce greca con pianta quadrata, cupola, ambiente centrale e tre absidi. L’abside posteriore con un’apertura rivolta verso oriente mentre le altre due absidi contenevano ciascuna una piccola cappella. Tutti gli angoli superiori erano smussati per assemblare, come fosse un unico corpo, la cupola semisferica e il cubo sottostante.

Le Cube di Sicilia

Sono molto diffuse in tutta la Sicilia; se ne trovano in provincia di Trapani, dove famosa è la Cuba della Santissima trinità di Delia a Castelvetrano. A Mazara del Vallo si trova la cuba di San Nicolò Regale; a Enna resti nei pressi di Centuripe, altre cube si trovano a Raccuja e Milazzo; ma ce ne sono anche nel siracusano con la Cuba di Vendicari e nel ragusano a Comiso. Vi sono le tre cube di Randazzo e ancora altre nel territorio etneo, alcune lasciate in stato di totale abbandono. Oggi, le cube meglio conservate sono la cuba di Santa DomenicaCastiglione di Sicilia in provincia di Catania e la Cuba di Delia a Castelvetrano in provincia di Trapani.

Quella di Santa Domenica, oggi di proprietà del Comune di Castiglione di Sicilia, che l’ha resa disponibile gratuitamente, è considerata una “Meraviglia italiana”; è la Cuba della Sicilia Orientale più grande, più importante e la meglio conservata. E’, come le altre, un edificio religioso rurale. Dal 31 Agosto del 1909, grazie allo studio effettuato da Sebastiano Agati, è stata riconosciuta come Monumento Nazionale, entrando di diritto nell’elenco dei monumenti più rappresentativi d’Italia e pertanto da preservare dall’abbandono.

Storia e architettura della Cuba di Castiglione di Sicilia

La Chiesa, rivolta verso est, proprio come tutti gli edifici ortodossi ancora oggi, è stata costruita prevalentemente con roccia calcarea e pietra lavica. Si è mantenuta abbastanza bene considerando i lunghi secoli trascorsi. Internamente si ritiene ci fossero molti affreschi. E’ a croce greca con tre navate separate da quattro pilastri. Questi formano delle arcate molto belle, con diverse finestre.

Sono stati fatti molti studi per datare la costruzione della Chiesa di Santa Domenica; il risultato più attendibile la colloca tra il X e l’XI secolo quindi tra gli Arabi e i Normanni; poche le notizie, purtroppo andate perdute dell’uso cui fu adibita. Oggi è comunque una bellissima attrazione turistica immersa tra le campagne di Castiglione di Sicilia poco lontana dal fiume Alcantara

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