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Il borgo marinaro di Marzamemi (SR): un piccolo gioiello che ci regala una bellezza antica

Samo a Marzamemi, nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore; è una frazione di Pachino, in provincia di Siracusa. Ci troviamo in un punto strategico della Sicilia orientale, a due passi da Noto, nel cuore della Sicilia barocca. Ai nostri occhi, questo borgo di pietra e colore, da scoprire e assaporare lentamente con lo stupore di un bambino, appare come un dipinto da incastonare tra le pagine di un racconto che parla di casette in pietra gialla, di porticcioli, di pescatori e di botteghe. Un paese dove la semplicità si coniuga con la bellezza e con la meraviglia dei numerosi visitatori che affollano le piazzette in estate e che si avvantaggiano della vicinanza delle più belle spiagge di questa parte della Sicilia, alcune delle quali interne alla Riserva naturale di Vendicari.

Marzamemi – Foto di Essevu – Shutterstock

Così come lo vediamo oggi, nella sua struttura, questo borgo è sorto con l’insediamento della famiglia Villadorata ma la storia di Marzamemi comincia con l’arrivo della dominazione araba in Sicilia ed è strettamente collegata all’attività della tonnara di origine araba. Il Principe di Villadorata seppe valorizzare i fabbricati esistenti e arricchi il borgo di botteghe e officine, cantieri e case, accogliendo artigiani e carpentieri individuandoli tra le migliori maestranze siracusane.

Fece costruire, nel 1752, il Palazzo di Villadorata, dove si trasferì e aggiunse, al semplice borgo di pescatori con la loro tonnara, la Chiesa di San Fracesco di Paola e le case dei pescatori, che ancora oggi abbracciano la piazza principale del Borgo: Piazza Regina Margherita. Tra le case dei pescatori, la più caratteristica è la “Casa del Forno”, probabilmente l’antica panetteria del paese.

Il principe Villadorata ammodernò anche la Tonnara che per molti anni fu la tonnara più importante della Sicilia, seconda solo a quella di Favignana. Grazie a questi miglioramenti e all’arrivo e permanenza degli abitanti, pescatori e artigiani, fu costruito, nel 1912, un grande stabilimento destinato alla lavorazione del tonno e alla produzione di inscatolato come tonno salato e tonno sott’olio.

Attraverso i due porticcioli, la Fossa e la Balata gli abitanti del paese, riuscivano a commercializzare i loro prodotti tipici in tutto il mediterraneo, andando oltre i prodotti ittici. I commerci più importanti si svolsero con Genova. Oggi Marzamemi si identifica ancora con la sua tonnara, anche se non è più attiva. Rimane un borgo marinaro, i suoi pochi abitanti vivono ancora di pesca; usano barche colorate, ma l’attenzione del paese si è orientata, oramai, maggiormente verso il turismo.

L’intero borgo è libero da macchine che vengono lasciate in un ampio parcheggio. Tutt’intorno alla Tonnara sorgono ristoranti e bar e, alla sera, quando si accendono le luci, c’è un’atmosfera fiabesca. La piazza principale è teatro di eventi che animano l’estate di Marzamemi. Le vie del paese si affollano di tavoli e sedie colorate, sistemati all’aperto in primavera e in estate. Il borgo conserva l’antica, vera autenticità e resta: – “il luogo dell’anima, il profondo Sud d’Italia, la Magna Grecia”, come lo definì il regista Gabriele Salvadores, che in questo borgo girò alcune scene del film “Sud”.

Dal piccolo centro abitato  si possono raggiungere due isolotti: Isola Piccola, nota anche come isolotto Brancati, dal nome del proprietario di un villino isolano, e Isola Grande, inglobata nel porto: piccole oasi incontaminate.


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