La cucina siciliana ricca di ingredienti e di fantasia, contributo delle civiltà che l’hanno abitata
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La cucina siciliana è una delle più antiche, ma anche una delle più semplici. Poveri sono gli ingredienti, semplici ed economici, molte le verdure e gli ortaggi di produzione locale, frutto della terra. Molti i pesci che ci regala generosamente quel mare che la circonda. Povera perché è figlia del sudore degli agricoltori e dei pescatori e di quanti hanno saputo cogliere e usare ciò che la natura offre spontaneamente. Grazie al suo clima mite, l’isola è ricca di spezie e piante aromatiche come origano, menta, rosmarino, finocchietto, capperi e altro ancora. Pinoli e uva passa fanno quotidianamente parte dei condimenti della cucina siciliana.
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Ma è anche una cucina così ricca di creatività, fantasia e varietà. Varietà che va dai profumi e dai colori, dall’incontro e dalla fusione delle differenti civiltà che vi si sono avvicendate. Furono soprattutto gli Arabi, arrivati nell’isola nel IX secolo, che hanno rivoluzionato le abitudini alimentari dei siciliani, dando il via a una delle cucine più ricche e ricercate al mondo introducendo colture e spezie che hanno reso questa cucina così speciale. Qui, il cous cous, il principe dei piatti di derivazione araba ma che nel trapanese ha sposato con orgoglio il pesce.
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“Povero” in Sicilia non è mai squallido, la cucina in questa meravigliosa isola non è sopravvivenza ma ricerca; vi è un gusto nell’insaporire e nel presentare i piatti che la rendono una cucina addirittura sfarzosa. E per questo suo modo di presentarsi così scenografica, questa cucina ha da sempre affascinato popoli provenienti da tutto il mondo.
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Fantasia e colore in cucina si esprimono anche con l’uso dello zucchero e dell’ aceto per il caratteristico sapore agrodolce di derivazione araba; uva passa e pinoli, semi di finocchio e di sesamo e gelsomini per profumare; finocchietto selvatico, pane raffermo e pangrattato abbrustolito per insaporire. Possiamo sempre dire che la tradizione e la territorialità sono il nostro fiore all’occhiello a tavola.
E tanti i dolci, di cui proponiamo un esempio principe: il cannolo.