Cibo e bevande

“Il carciofo della salute”: curiosità e proprietà dell’ortaggio amato dai re

Nutriente, digestivo, ricco di calcio, sodio, potassio, fosforo e moltissimo ferro, il carciofo è un vero è proprio frutto della salute. A dire il vero, più che frutto, è un vero e proprio fiore. Contrariamente infatti a tante varietà di verdure commestibili, il carciofo non è nè un tubero nè un frutto ma un fiore ancora in bocciolo.

Foto di form PxHere

Apprezzato già degli antichi Egizi e dai Romani, la Cynara scolymus, questo il suo nome scientifico, divenne nel rinascimento cibo per nobili. Si dice che Caterina de’ Medici ne fosse tanto ghiotta da introdurne la coltivazione alla corte del re di Francia Luigi XIV. Madame du Barry, ultima favorita di Luigi XV, stimolava gli appetiti del re con un piatto di carne di cervo e fagiano, cucinati nel vino bianco con contorno di carciofi, asparagi e pepe.

Il Carciofo matura in autunno, da ottobre a maggio al Sud; mentre da febbraio a giugno al Centro-Nord. La coltivazione del carciofo in Italia è maggiormente concentrata in Sicilia, Puglia e Sardegna. Seguono la Campania e Lazio. Tuttavia lo si coltiva in tutte le regioni, compresa la Valle d’Aosta.

Carciofi Ammuddicati – Foto di CustonaciWeb

Tra le varietà maggiormente coltivate ed apprezzate ci sono il Carciofo di Paestum Igp, varietà tipica del salernitano, rotondeggiante di media grandezza, senza spine e di colore verde con sfumature violetto-rosacee, lo spinoso sardo coltivato anche in Liguria con il nome di carciofo spinoso d’Albenga, il catanese, il verde di Palermo, la mammola verde, il Romanesco Igp, varietà italiana di media taglia, prodotto nelle province di Viterbo, Latina e Roma, il mazzaferrata di Cupello, il violetto di Toscana, il precoce di Chioggia, il Camuso di Bretagna , il violetto di Niscemi.

Gli antiossidanti contenuti nel carciofo hanno una potenziale attività antitumorale che è tutt’oggi oggetto di ricerca. La maggior parte dei suoi principi attivi come cinarina, derivati flavonidici, acidi organici, tannini, sali, vitamine del gruppo B, beta-carotenesi si trovano nelle foglie. Preparando un infuso con esse, si ottiene una bevanda amara in grado di ridurre il colesterolo.

Un consiglio, se cuocete i carciofi non buttate via l’acqua di cottura. E molto ricca di minerali. Provate ad aggiungerla alle minestre, ne guadagnerete, senza ombra di dubbio, in salute.

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