Ambiente

A San Vito Lo Capo: la Tonnara del Secco, eletta luogo del cuore dal FAI nel 2017

Le tonnare trapanesi sono state da sempre le più importanti in tutto il mediterraneo. Tra queste quella di San Vito Lo Capo, all’estremità occidentale del golfo di Castellammare, prospiciente quel tratto di mare, denominato “del Secco” per via dei bassi fondali, a ridosso di monte Monaco, a pochi km dall’ingresso nord della Riserva dello Zingaro.

San Vito Lo Capo, Tonnara del secco – Foto di Lucarista – Shutterstock

Tonnara del Secco

La Tonnara di San Vito Lo Capo, anche nota come Tonnara del Secco, entrò in funzione nel 1412 in seguito all’autorizzazione alla pesca del tonno da parte di Ferdinando di Borbone. Nel 1872 fu acquistata dal Cav. Vito Foderà, già proprietario della Tonnara di Castellammare del Golfo. Nello stesso anno iniziò la costruzione dello stabilimento per la lavorazione dei tonni e il complesso venne ingrandito, consentendo anche l’incremento della produzione. La Tonnara sorge a circa 3 km dal paese, in un contesto naturalistico davvero unico ed è stata per San Vito Lo Capo  l’unica vera industria del territorio, prima che il turismo divenisse fonte di lavoro e portasse benessere nel piccolo paese a vocazione marinara.

La Tonnara del Secco, uno dei simboli di San Vito lo Capo, custode di tante storie, si presenta come un complesso di edifici bassi, in pietra, una struttura a servizio della tonnara a mare, provvista di magazzini per la conservazione delle reti, ripari per le barche e caseggiati per l’alloggio delle ciurme, oltre che di uno stabilimento per la lavorazione del tonno, strutture che risalgono al IV secolo prima di Cristo. Le vasche realizzate col materiale dell’epoca avevano una canaletta di scolo per lo scarico verso il mare delle acque della lavorazione del pesce.

Strutture da recuperare

Palazzi padronali, da cui si affacciavano i signorotti per assistere allo spettacolo della “ciurma” che faceva mattanza, facevano da cornice all’antica Tonnara. Le reti per catturare i tonni, che, in primavera, nella loro corsa per la riproduzione, attraversavano numerosi le acque del golfo di Castellammare transitando per la Tonnara di Scopello, venivano gettate proprio a pochi metri dalla riva. Il periodo di massima pesca, cadeva durante il mese di giugno, mentre i mesi invernali, erano dedicati alla preparazione e alla lavorazione del pescato.

L’attività della pesca del tonno è cessata nel 1969 con la morte dei proprietari e successivamente la proprietà venne acquisita dalla Valtur allo scopo di trasformare il sito in una struttura turistica. Ma forti vincoli paesaggistici, sottoposti all’area, hanno impedito questo progetto e dopo il fallimento ed il dissesto della società acquirente, la Tonnara del Secco vive decenni di profonda incuria e abbandono, in attesa di una nuova destinazione d’uso. La cittadinanza di San Vito Lo Capo e non solo, legata a questo pezzo di storia locale, vorrebbe vederla recuperata e valorizzata, destinandola ad attività culturali. Il bene è conosciuto a livello nazionale per aver ospitato serie televisive come il Commissario Montalbano e Cefalonia.

Il sito viene conosciuto e apprezzato grazie alla tv

Recentemente su iniziativa del “Comitato Salviamo la Tonnara di San Vito Lo Capo“, si è cercato di inserire il complesso dei resti di questa importante e significativa struttura nel censimento dei “I luoghi del cuore” e con il contributo del FAI  si spera in un risanamento. Anche l’amministrazione comunale ha da tempo intrapreso un progetto di riqualifica della Tonnara, con la speranza di riportare a vita uno spaccato di storia siciliana.

Luogo del cuore del FAI

A prescindere dalle strutture in abbandono che ci si augura ritornino presto a dare dignità a un territorio e al suo glorioso vissuto, oggi la Tonnara di San Vito lo Capo, rimane un luogo dove potersi immergere ed ammirare i promontori dello Zingaro. Non ci sono strutture, lidi, servizi o la sabbia della spiaggia; è un luogo lontano dal turismo di massa, privilegiato per un pubblico che ama la riservatezza e il silenzio. Un ampio lastricato di cemento, che serviva da scivolo per le barche, consente di poter stendere un telo e godere delle bellezze intorno.

I fondali ed i colori intorno si presentano scuri, quasi ad amplificare quell’aria di mistero e fascino che aleggia ancora oggi. Un mare pieno di pesci, crostacei e stelle marine, con tonalità dal verde al blu intenso. Sono esclusivamente scogli, inizialmente con profondità piuttosto ridotte. La Tonnara del Secco, aggiunge al suo fascino, al mattino presto, il passaggio di delfini, che da lontano, sembrano salutare i pochi turisti increduli. Un paradiso in Terra, la Tonnara del Secco merita di essere visitata e rivalutata.

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