Tradizioni

A Novara di Sicilia, in provincia di Messina, si rinnova la tanto amata sagra del Maiorchino

Siamo alla 34esima edizione di questa famosa sagra. Si tratta di un antichissimo gioco meglio conosciuto come Ruzzola (da ruzzolare), gioco che, a Novara di Sicilia, si ritiene risalga al XVII secolo, quando i pastori si sfidavano, per le trazzere del paese, facendo rotolare le loro forme di pecorino a dimostrazione di quanto fosse importante la stagionatura raggiunta dal loro prodotto che lo rendeva resistente agli urti.

Torneo del maiorchino – Foto di Manuela Pavanello

Il gioco della ruzzola era diffuso in molti paesi d’Italia ed era praticato utilizzando una rotella in legno o una forma rotonda di cacio stagionato. Quando i pastori, dalle strade di campagna, passarono a giocare per le vie delle città, considerandolo un vero e proprio sport, il gioco fu sospeso perchè ritenuto troppo pericoloso.

Da più di trent’anni, la comunità e l’amministrazione comunale di Novara di Sicilia hanno recuperato ufficialmente l’antico gioco del Maiorchino, inserendolo in un evento cittadino, di festa, nel periodo di Carnevale, a scopo promozionale e turistico. Questo singolare torneo ha delle regole ben precise Si gioca a squadre di tre tiratori; il gioco prevede che una forma di Maiorchino, che deve rispettare determinate misure e peso, venga lanciata a più riprese lungo un percorso prestabilito di circa 2 km per niente lineare; anzi a tratti con delle difficoltà, create ad hoc, che servono a rendere pù spettacolare ogni singola gara! Il percorso che parte dalla via Duomo, arriva fino al Piano Don Michele della città di Novara di Sicilia.

Torneo del maiorchino – Foto di Manuela Pavanello

Ogni anno, in concomitanza con il Carnevale, nei week end, con un calendario preciso, partono vere e proprie sfide, molto accattivanti, sia al femminile che al maschile, con semifinali, finali e finalissima. Il coinvolgimento del pubblico è entusiasmante. Ci sono momenti, durante il torneo, riservati ai turisti che sono invitati a partecipare e ad esercitarsi in lanci di prova. Il maiorchino deve raggiungere il punto d’arrivo e vince la squadra che conquista tale meta con il minor numero di lanci. Alla finalissima, i giocatori delle due ultime squadre in gara, diventano i veri e propri eroi di Novara di Sicilia e, durante quest’ultima sfida, gli spettatori partecipano con incitazioni, grida di euforia o di malumore e tifano ora per l’una ora per l’altra squadra.

Portate a conclusione le varie fasi del torneo, comincia la tanto attesa sagra che attrae turisti da ogni dove. La “Sagra del maiorchino” prevede degustazione di ricotta, tuma, maiorchino e altre specialità enogastronomiche del posto e finisce in bellezza, con una gigantesca maccheronata al sugo di carne di maiale coperta da abbondante maiorchino grattugiato, fiore all’occhiello della gastronomia locale.

Il Maiorchino è un formaggio pecorino a pasta dura tipico dei Monti Peloritani, in provincia di Messina. Viene prodotto con il latte di pecora e con una minima quantità di quello di capra; viene ancora lavorato secondo tradizionali tecniche artigianali ed è riconosciuto come prodotto storico del territorio rientrando nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) e in quello dei presidi slow food.

Ha un sapore unico che ricorda il profumo dei pascoli, dell’erba e dei fiori di campagna, con un gusto che tende al piccante, soprattutto quando il formaggio è stagionato. La stagionatura, che va dai 4 ai 24 mesi, si fa in ambienti naturali, in pietra, dove si garantisce il giusto livello di temperatura e di umidità. Ha la classica forma cilindrica e può pesare dai 10 ai 18 kg.

Ringraziamo Manuela Pavanello per la gentile concessione delle foto.

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