Il pungitopo e l’uccellino che sfidò il freddo aspettando il Natale
La magia del Natale tra foglie verdi e canti di amore
Conoscete la leggenda del pungitopo? Beh se ne contano tantissime. La magia del Natale, si sa, contamina tutto: natura, animali, piante e uomini. Tutto si ammanta di un sapore e di un sentimento delicatissimo che si tramuta in fiaba e, tra canti, lodi e luminarie, fioriscono le leggende. Queste aiutano a dare significati e significanti alle cose laddove la cultura popolare ha già lasciato la sua impronta.
E così si racconta di un inverno freddo e rigido, ventoso e carico di attese. L’autunno aveva già spazzato via tutte le foglie dagli alberi; rami nudi si alzavano immobili verso il cielo, attoniti per il lieto annuncio. Il bianco inverno aveva coperto e nascosto ogni cosa.
L’uccellino e il pungitopo
Un arbusto basso e tremante resisteva con le sue foglie, come rami, di un verde intenso, che mostravano la loro punta aguzza quasi a sfidare quel soffio potente che voleva staccarle e portarle via. Tra esse aveva trovato rifugio un uccellino, infreddolito ma tenace, che voleva attendere la nascita di Gesù per regalargli il suo canto e chiedergli qualcosa. Era ridotto allo stremo, le sue forze mancavano ma anche il cibo scarseggiava. Tutti i suoi amici erano partiti per terre lontane, lui voleva incontrare il Bambinello. Non si parlava d’altro nel bosco, ma adesso quel silenzio e quel freddo erano diventati proprio difficili da sopportare!
La Nascita di Gesù Bambino
Finalmente arrivò la notte tanto attesa e Gesù Bambino venne al mondo. L’intrepido uccellino, raccolse le sue forze e volò a rendere omaggio al piccolo nato. Quando fu nei pressi della capanna, regalò a Gesù una delle melodie più belle mai sentite e gli chiese, attraverso la dolcezza del suo canto, di risparmiare quella pianticella dove lui aveva trovato rifugio. Lo pregò di intercedere presso il vento invernale perché non spogliasse il suo rifugio e gli consentisse di rimanere al riparo, lì tra quelle fronde, ad attendere la nuova primavera.
Gesù sorrise, aveva capito tutta la tenerezza di quel canto, tutto l’amore di quell’uccellino e pregò l’Angelo più vicino a lui perché si recasse dal vento e facesse in modo che si esaudissero i desideri dell’uccellino. E per permettere al vento, che spazzava via tutto, di riconoscere quella pianticella da risparmiare, vi posò sopra delle bacche rosse, piccole ma ben in vista così che il vento la riconoscesse e passasse oltre.
La pianta che ripara e protegge
Da allora, il Pungitopo, conserva le sue verdi foglie anche d’inverno e le sue bacche rosse fanno tanto Natale. Ma Il nome a quell’arbusto fu dato quando gli uomini cercarono di proteggere i loro frutti, sistemando queste simpatiche piante sotto gli alberi, per scoraggiare i piccoli roditori dall’arrampicarsi sui tronchi, pena delle dolorose punture, da “pungitopo” appunto.
E dato che il pungitopo è la pianta che ripara e protegge, è usanza regalarne dei ramoscelli, nel periodo natalizio con significato ben augurale, magari da appendere all’uscio di casa. E Buon Natale a Tutti!