Tradizioni

U “Conza ossa” e u “Scippa anghi” due curiose figure mediche dei tempi antichi

C’è sempre stata, e ancora da qualche parte c’è, quella figura, lontano progenitore dei medici, un po’ mago, un po’ stregone, il tutto fare, cui fa ricorso la gente semplice e fiduciosa perché per sentito dire “ha messo a posto quello lì, ha sistemato quell’altro là!”

T’aggiustava le ossa, ti sistemava le slogature, ti metteva in ordine uno strappo muscolare, ti strappava un dente, ti faceva passare il mal di pancia o il mal di testa, ti toglieva il malocchio. Erano i “conza ossa” (aggiusta ossa), lo “scippa anghi” (cava denti) e, perché no, quello che “appizzava li sanguetti”( attaccava le sanguisughe), ecc.

The dentist, opera di Luca da Leida, Biblioteca Nacional do Brasil – Pubblico Dominio – Wikimedia Commons

Un incrocio tra lo stregone e lo zio del paese che per saggezza ed esperienza, per auto convincimento che gli altri contribuivano ad alimentare, ti riceveva in un ambiente come una sorta di triage con tutte le giuste strumentazioni, tra bacinelle, unguenti, boccali e ciotole di sale, boccette e pietre miracolose, che nessuna odierna sala d’attesa o ambulatorio medico può competere per quanto fosse così riccamente accessoriato.

E riusciva a prestarti i primi soccorsi, quei rimedi di prima necessità che già ti guarivano solo entrando in quell’atmosfera di mistero e di magia, tra luci giallognole e odore di muffa, tra inciampi e miagolii di gatti cui avevi appena pestato la coda. Guarivi già per quell’accoglienza benevola e familiare, ascoltando le parole non dette, sussurrate tra i denti e le litanie sciorinate di cui non capivi nulla.

Un intervento quasi sovra-umano di chi, “si diceva in giro”, fosse dotato di particolari poteri ed esercitava gratuitamente, perché “chiamato” ad aiutare il prossimo senza nulla chiedere. Arrivavano da fuori paese, perché quando uno è bravo non mancano i clienti, pardon, “i pazienti”.

Magari si arrivava con una gallinella appena sgozzata, con una dozzina di uova o con “quei quattro capponi” che l’ignaro e bonaccione Renzo portò in dono al dottor “Azzecca-garbugli” perché gli dipanasse la matassa che impediva le sue nozze con Lucia. (Ma questa è un’altra storia)

I “conza ossa” in particolare, davano la loro prestazione nei casi di slogature, di strappi o dolori vari e talvolta, in extremis, intervenivano in caso di fratture! Erano pronti a farti scrocchiare le ossa con una specie di massaggio, anche doloroso, per farti sbloccare la schiena. Oggi si chiamano “manipolazioni” e ci vuole personale laureato, un fisiatra ma anche bravo, perché se certi stiramenti sono fatti male son dolori seri.

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