Mandorlo in fiore in Sicilia, tra i suoi fiori la storia di un amore eterno
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L’albero di mandorlo fu introdotto in Sicilia dagli antichi Fenici, che lo importarono dalla Grecia. E’ un piccolo albero che può raggiungere i 5 metri di altezza e presenta, un fusto liscio e di colore grigiastro, foglie lunghe fino a 12 cm e piccoli fiori.
In Sicilia la fioritura del mandorlo è un vero e proprio evento che lascia incantati i visitatori. Tra febbraio e marzo, le campagne siciliane si colorano di spettacolari fiori bianchi e rosa che anticipano l’arrivo della primavera. La fioritura del mandorlo viene interpretata come un segno di promessa, di rinascita e di speranza.
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La leggenda del mandorlo in fiore
Secondo un’antica leggenda, il mandorlo ebbe origine da una delle vicende amorose più commoventi e sfortunate che ci sia stata tramandata dagli antichi greci: il mito di Fillide e Acamante.
Acamante, eroe greco, figlio di Fedra e di Teseo, si trovava in viaggio verso Troia. Durante una sosta a Tracia conobbe la principessa Fillide. Appena i due si videro, tra loro scoccò la scintilla e nacque un amore profondo.
Ma il destino del giovane era legato alla guerra di Troia, perciò dovette lasciare la sua amata per andare a combattere. Grandi e sincere furono le promesse d’amore e l’auspicio di ritrovarsi in nome del grande sentimento che li aveva da subito così fortemente avvinti. Fillide aspettò il suo amato per 10 lunghi anni ma quando venne a conoscenza della caduta di Troia e seppe che la guerra era finita si disperò. Non vedendo tornare l’innamorato pensò che fosse morto in battaglia e si lasciò morire di dolore.
La dea Atena, impietosita dalla storia di questo amore e dalla tragica fine della principessa logorata dalla perdita del suo amato, trasformò Fillide in un mandorlo per lasciare sulla terra il segno di un amore tristemente segnato dalla morte.
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Quando Acamante, che in realtà era ancora in vita, venne a conoscenza di questa tragedia e saputo della trasformazione della sua amata, si recò nel luogo dove era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. Fillide sentì quell’abbraccio forte e sincero e, per testimoniare che aveva capito, fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi dalle sfumature rosa. L’abbraccio dei due innamorati si ripete ogni anno e si mostra a noi, nel suo splendore, a ogni inizio di primavera, come un velo bianco che avvolge i rami, intrecciandoli, a ricordare l’amore eterno tra i due amanti sfortunati.
E nei prati, nei giardini e nel cielo si intrecciano voli di uccelli e canti melodiosi a dimostrare che la vita e l’amore sopravvivono alle disgrazie, alle intemperie e al lungo sonno dell’inverno.
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