Enogastronomia

Sicilia: terra che profuma d’agrumi. Sull’isola si coltivano i limoni tra i più buoni al mondo

Limoni siciliani – Foto di CustonaciWeb

Il limone, giunto in Sicilia dal lontano oriente, si è diffuso sull’isola durante la dominazione araba, diventando con il tempo uno dei simboli dell’agricoltura siciliana. Ha dei fiori profumatissimi, le famose zagare, i rami pieni di spine, foglie lanceolate e un frutto verde o giallo a seconda del periodo di raccolta.

Tra i limoni siciliani, considerati gli agrumi tra i più buoni e ricchi di proprietà al mondo, si annoverano due varietà fondamentali: l’Interdonato di Messina e il Femminello Siracusano.

Limoni siciliani – Foto di siculodocDepositphotos.com

L’interdonato di Messina prende il nome da Giovanni Interdonato, appassionato coltivatore di agrumi, ex garibaldino che, dopo tanti innesti, riuscì ad ottenere tale ibrido ricavandolo dall’incrocio del cedro e del limone. L’interdonato è stato riconosciuto dall’Unione Europea come una delle I.G.P. siciliane.

E’ un limone precoce, si comincia a raccoglierlo già a Settembre e continua a maturare fino a Marzo/Aprile. I limoni hanno forma ellittica, buccia poco rugosa, raggiungono grandezza tra 80 e 350 gr. e sono molto succosi.

Limoni siciliani – Foto di siculodocDepositphotos.com

Il femminello siracusano, coltivato solo nella provincia di Siracusa, copre con i suoi 5.000 ettari di produzione un quarto del fabbisogno nazionale. Sono limoni di media grandezza, molto profumati, molto succosi e con pochi semi. I limoni di Siracusa sono molto ricercati per gli oli essenziali che possiedono, tanto da essere impiegati nelle industrie di cosmesi.

Importante per le sue proprietà organolettiche; fonte di vitamina C e acido citrico, indispensabili per il buon funzionamento del nostro organismo. Ha funzioni dissetanti, disintossicanti e aiuta a prevenire la formazione dei calcoli renali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button