Gli attivisti #NoMarineResort lanciano l’allarme “La spiaggia di San Vito Lo Capo sta scomparendo”
La spiaggia di San Vito Lo Capo sta scomparendo. A lanciare l’allarme con un lungo articolo sul loro blog sono gli attivisti del comitato #NoMarineResort.
“Noi lo segnaliamo da mesi, ma numerosi studiosi e cittadini lo sostengono da anni, che la vita stessa di San Vito Lo Capo è in grave pericolo a causa dell’EROSIONE GALOPPANTE del litorale“. – Scrivono gli attivisti. – “L’ultimatum arriva dallo studio di un nostro conterraneo che evidenzia le criticità di fronte alle quali non possiamo restare indifferenti”.
“L’erosione del lido sanvitese ha raggiunto livelli molto preoccupanti, in particolare ad est dove da mesi la sabbia scompare per lasciare il posto a sassi ed argilla millenaria. Lo strato di terra compatta sottostante la spiaggia, che costituisce la base indefettibile per la stabilità futura del banco di sabbia, si sta sciogliendo. Il rischio, quindi, è quello di giungere ad un punto di non ritorno del fenomeno erosivo.
Lo scioglimento del substrato di argilla, infatti, potrebbe rendere vani anche i futuri ripascimenti“.
Secondo quanto dichiarato dal comitato #NoMarineresort, il rischio di vedere scomparire irrimediabilmente una delle spiagge più belle d’Italia è altissimo e concreto.
“A sollecitare una nostra azione” – continuano a scrivere gli attivisti #NoMarineResort – “anche il recentissimo studio di un conterraneo, il Dott. Livio Munna il quale, spinto dall’amore per il nostro territorio, ha dedicato una parte dei propri studi in Scienze e Tecnologie Geologiche al fenomeno dell’erosione della fascia costiera di San Vito Lo Capo.
La tesi di Munna si focalizza su come le opere marittime abbiano influito sul fenomeno erosivo della costa sanvitese. Nello studio, l’area costiera è stata caratterizzata dal punto di vista fisiografico, oceanografico, geologico, geomorfologico e antropico per un periodo compreso tra il 1941 e il 2019.
Il dato più significativo è legato alla catastrofica erosione avvenuta tra il 1968 ed il 1992 che ha condotto alla SCOMPARSA di circa il 30% della costa sanvitese: CINQUANTAQUATTRO MILA metri quadrati di costa perduti!“
“Lo studio citato dai membri del comitato #NoMarineresort “ha individuato nel prolungamento del braccio di sopraflutto del porto costruito negli anni 70, una delle principali cause del fenomeno erosivo che interessa il litorale sanvitese”.
“Attenzione”, – concludono gli attivisti – “Munna è solamente l’ultimo del nutrito gruppo di scienziati, docenti universitari e studiosi a giungere ad una simile conclusione, attraverso analisi concrete e metodo empirico”.