A Palazzolo Acreide c’è il balcone barocco più lungo d’Europa. A reggerlo 27 buffi mascheroni
Siamo in provincia di Siracusa, nel cuore dei monti Iblei, non lontani dalla Necropoli Rupestre di Pantalica, a Palazzolo Acreide, città dove domina lo stile barocco che le ha fatto meritare il titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Questa splendida cittadina detiene un primato, quello di avere il balcone, barocco, più lungo d’Europa, nel cuore della città, in Via Garibaldi, in un palazzo nobiliare che ha cambiato nome nel tempo a seconda della famiglia che lo ha abitato: oggi Palazzo Caruso, prima Palazzo Cafici/Lombardo o Palazzo Judica. E’ un balcone di 30 metri di lunghezza, arricchito da una ringhiera realizzata in ferro battuto, sorretto da ben 27 mensoloni, i mascheroni, detti “cagnoli” in dialetto siciliano, che tradotto vorrebbe dire “ragazzi poco raccomandabili”.
Sono dei mascheroni, il cui compito è quello di “mascherare” i lastroni di pietra posti a sorreggere il pesante balcone, ma si presentano con delle facce buffe che sembra vogliano deridere e beffeggiare i passanti. I mascheroni di Palazzo Caruso sono ormai noti in tutto il mondo perchè attirano, con i loro sguardi e le loro smorfie, molti turisti che dedicano loro molti scatti.
Si ritiene che, con queste facce grottesche, dalle smorfie disgustose e denigratorie, si volesse allontanare gli spiriti maligni e la sfortuna: proprio quelle sculture, affidate ad abili scalpellini, hanno fatto la fortuna di Palazzolo Acreide, facendolo conoscere in tutto il mondo e non solo per il balcone. Infatti Palazzolo Acreide è ricca di chiese ed edifici di pregevole fattura barocca e vanta radici greche. Troviamo un’importante area archeologica dove spiccano un teatro greco originale e ben restaurato, i resti del tempio di Afrodite, le tracce del decumano, le latomie e le necropoli sicule. Ai piedi del colle vi sono inoltre delle sculture rupestri. Palazzolo Acreide merita sicuramente una visita alla pari delle più note città del Val di Noto
A Palazzolo Acreide, ci sono stato nel 1960 per lavoro, e devo dire che ho un bel ricordo lontano di una bella cittadina antica accogliente e soprattutto per il cibo.