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Intervista a Memesuddu. Chi si cela dietro al fenomeno social che ha conquistato i trapanesi?

Sono il fenomeno social più seguito nel trapanese. Grazie a loro, centinaia di giovani ogni giorno commentano e dicono la loro su attualità e politica. C’è gente che pagherebbe per riuscire a scoprire chi si cela dietro la loro tastiera. Sono l’incubo dei politici trapanesi, sempre sul pezzo, pronti ad accendere la miccia e a innescare dibattito. Stiamo parlando degli amici di Memesuddu Trapani. Abbiamo proposto loro un’intervista con la speranza di ricavarne qualche indizio che possa dirci di più sulla loro identità, e loro hanno accettato senza esitare.

Alla vostra pagina va sicuramente riconosciuto il merito di aver appassionato i giovani trapanesi ai temi della politica locale e non solo. La politica a Trapani è per i giovani?

-Si parla tanto di giovani e di futuro ma all’atto pratico poi si vede poco. Non si deve fare solo un discorso di nomi, perché il consiglio comunale ha visto calare di molto l’età media dei suoi componenti ma non si è visto finora un cambio di passo in questo senso. Se i giovani non sgomiteranno per prendersi il posto che pensano di meritare, sarà difficile che qualcuno lo ceda loro, anche perché finora un progetto organico di città, proveniente dai giovani, onestamente non si è visto.

La classifica del sole24ore, sulla qualità della vita delle province italiane, mette Trapani agli ultimi posti, insieme al resto delle province meridionali. Un argomento spesso trattato dai vostri meme, cosa ne pensate? Cosa impedisce secondo voi alla città di Trapani di migliorarsi?

-Trapani e tutto il meridione scontano decenni di abbandono, non si può pensare di competere con città come Milano o Bolzano, da un anno all’altro. È anche vero però che se, non ci si mette in cammino, difficilmente si potrà raggiungere gli altri. Credo che manchi soprattutto una cultura democratica: si tende a vedere come un favore ciò che altrove sarebbe considerato un diritto. E poi c’è pure un senso di impotenza insito in noi trapanesi. Tutto appare sempre difficile se non impossibile e se qualcuno prova a fare qualcosa di diverso viene spesso accolto con sfiducia. Davanti a un simile scenario molti preferiscono andare via. Capisco chi fa una scelta del genere, spesso non c’è scelta, quello che però mi lascia l’amaro in bocca è che viene fatta con molte meno resistenze che al Nord. Una persona che vive a Torino, a Milano o Bologna, vive come una punizione lavorare a una distanza superiore ai 50 km rispetto a dove è nato. Per noi è il contrario: se rimani a Trapani vuol dire che qualcosa in te non va.

Trapani capitale italiana della cultura 2021, che ne pensate?

-La candidatura in sé può anche starci. Il punto è a cosa serve. Se verrà intesa come un processo per stilare una road map di interventi da attuare per preservare e valorizzare quali sono i luoghi e i beni, materiali e non, da cui tracciare un profilo della cultura trapanese, indipendentemente dal risultato, allora che ben venga. Se invece si tradurrà nello stilare un dossier di 200 pagine, fitte fitte, che un attimo dopo la bocciatura verrà buttato via, tanto valeva non candidarsi proprio.

Alcuni vi hanno tacciato di cattiveria nei confronti dell’ex consigliere comunale Salone. Hanno ragione?

-Non abbiamo un astio particolare verso Salone. È che le sue dichiarazioni sui social e le sue vicissitudini giudiziarie si prestano molto a essere prese di mira. Con tutta la fantasia del mondo, se un personaggio politico non offre assist, è difficile far ridere sul suo conto. Fortunatamente lui di assist ne fornisce a iosa.

Questo Natale abbiamo assistito in diretta a un siparietto davvero particolare. Rizzi o Tranchida chi buttereste dalla torre, e perché?

-Rizzi. Potrei cambiare idea solo se va veramente in Australia come aveva promesso. E ci rimane.

Spesso i vostri meme riguardano Custonaci e i custonacesi; traspare quasi un legame con questo territorio, é solo una nostra impressione?

-Certo, è un posto che frequentiamo spesso, tra le iniziative che si tengono e il mare, nonché le numerose amicizie. Custonaci si presta per i nostri meme per vari motivi. Molti pensano siano gratuiti ma Custonaci è l’unico vero borgo della zona, con una storia e un’identità ben definita. Gli abitanti di altri comuni se la prenderebbero di meno perché avvertono di essere del circondario trapanese, i custonacesi invece hanno un attaccamento molto più forte alla loro città. La forte contrapposizione politica che la sta animando in questo periodo poi è una grandissima fonte di spunti, anche se da un punto di vista sociale non è il massimo che una comunità così piccola sia attraversata da spaccature così forti. Le due fazioni dovrebbero lavorare per trovare anche dei punti di contatto.

Qual è il meme che vi ha dato maggiori soddisfazioni in questi anni?

-Ci sono tanti meme a cui siamo affezionati. La storia con la presentazione del sottopassaggio che dovrebbe rendere inutile il passaggio a livello di via Marsala è uno dei migliori secondo me, per tecnica e per il riferimento all’originale, una puntata dei Simpson. Anche le previsioni sul 2020 mi hanno molto divertito quando le ho pensate, specie quella sull’introduzione dei sorpassi per la processione dei Misteri, grazie ai quali la processione finirebbe in tempi record.

Un’ultima domanda, chi si cela dietro a Memesuddu?

-Come diceva Giovanni Lindo Ferretti quando era ancora il leader dei CCCP, “delle persone a cui piace confondervi le idee ma che preferirebbero di gran lunga farvi ballare”.

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