Ottobre è il mese della raccolta delle olive. In Sicilia se ne contano più di 25 varietà
L’ulivo è senza dubbio uno dei simboli della cultura agropastorale siciliana, nonché uno dei motori della economia locale. La Sicilia infatti è una delle prime regioni italiane per produzione di olive e olio; qui se ne contano più di 25 varietà.
L’albero d’ulivo sembra sia stato introdotto in Sicilia dai Fenici, tra il IV e l’VIII sec. a.C., Per i greci stabilitisi in Sicilia, l’ulivo era considerato una pianta sacra, tanto da arrivare a punire con l’esilio chi li sradicava. Il mito racconta che fu l’ateniese Aristeo, figlio di Apollo, a regalare ai siciliani gli alberi di ulivo e a insegnare loro come estrarne l’olio, inventando “u trappitu“, il tradizionale torchio per l’estrazione dell’olio. Fu tuttavia con l’avvento degli arabi che la coltivazione dell’ulivo, per la produzione dell’olio, venne ampliata e le tecniche di lavorazione vennero affinate.
Tra le varietà di olive più conosciute in Sicilia c’è sicuramente la Biancolilla, una varietà autoctona da cui si produce olio extravergine d’oliva di media intensità, la Cerasuola, una delle varietà più diffuse sull’isola e utilizzata per la produzione di un olio extravergine di media-alta intensità. Famosa e molto diffusa anche la Moresca, da cui si ottiene un olio dolce, leggero e fruttato, la Nocellare del Belìce, diffusa nelle zone di Trapani, Agrigento e Palermo e ottima da consumare a tavola, la Nocellara Etnea, una delle varietà che meglio resiste agli agenti atmosferici e che regala un olio d’oliva fruttato e leggermente piccante. Altre varietà predominanti sono l’Ogliarola Messinese, Santagatese e la Tonda Iblea tipica dei monti Iblei.
Un ottimo intenditore sa che scegliere il momento giusto per la raccolta permette di degustare poi, un olio extravergine di oliva dalle caratteristiche organolettiche perfette.
Le olive, staccate a mano dalla pianta, vengono molite entro le dodici ore dalla raccolta. Questa tecnica permette di avere un olio con un’acidità molto bassa che può essere denominato extravergine d’oliva. La lavorazione del frantoio a freddo, la cui temperatura di lavorazione non supera mai i 27° C. è sicuramente quella più adatta a garantire un olio di alto valore.