Ogni giorno, ogni istante della nostra vita, ogni nostra azione deve nutrirsi di legalità. SEMPRE!
Ieri sera ho guardato, anzi ho cercato di guardare, il film su Felicia Impastato. Dico cercato di guardare perché ho fatto fatica a resistere e nei momenti più duri, pur consapevole che fosse una Fiction, mi sono dovuta allontanare. Non ho retto a guardare “il pestaggio”!
In altri passaggi ho pianto. Sì, pianto di commozione o forse di rabbia o forse di orgoglio o di ammirazione: un misto di pulsioni che ti fanno esplodere dentro quel bisogno di urlare.
Quel bisogno che prende alle persone per bene di ribellarsi alle malfatte, alle ingiustizie, all’illegalità. Di ribellarsi alla tracotanza di chi si arroga il diritto di tenere in pugno i tuoi pensieri, i tuoi movimenti; di chi ti anestetizza e ti impedisce di partecipare; di chi ti toglie la libertà di essere uomo. Di chi ritiene di avere il diritto di pensare che, se sei per bene, certe cose non le fai, non urli, non protesti; se sei per bene devi essere invisibile, muto e passivo, se sei per bene devi essere d’accordo sempre, “a prescindere”.
Quando le persone per bene non stanno zitte e non stanno a casa; quando le persone per bene credono nella legalità, nel diritto di urlarla e di opporsi con i mezzi della democrazia per farla valere; quando le persone per bene si ribellano e si oppongono alle prepotenze, allo strapotere, alle ingiustizie, alle strafottenze, quando fanno così ecco che saltano per aria. Ma non muoiono, non muoiono più, non muoiono mai perché lasciano un segno indelebile nella storia e nei cuori di chi ancora quella legalità la vuole e la pretende uscendo per strada!!! Senza dover avere paura.
Mi piace ricordare le parole di Giovanni Falcone in risposta a chi gli chiedeva se non avesse paura: – “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza”.
Onore ai nostri uomini che, pur conoscendo i rischi cui andavano incontro, pur avendo quella sana paura che è sempre presente, hanno ottemperato ai loro doveri di cittadini. Non mi piace l’espressione “Servitore dello Stato” perché nessuno deve conoscere la parola servo.
Oggi Giornata della Legalità
Le giornate dedicate servono alle istituzioni per onorare la memoria di chi è caduto. Tutti noi ricordiamoci che ogni giorno, ogni istante della nostra vita, ogni nostra azione, ogni nostro pensiero deve nutrirsi di legalità! SEMPRE.