Tradizioni

La festa di Sant’Agata a Catania è la terza festa religiosa più importante al mondo

Si svolge, tutti gli anni, solitamente dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto, a Catania, la festa di Sant’Agata, una delle feste più importanti e partecipate al mondo tanto da essere stata dichiarata, nel 2005, patrimonio dell’Unesco, come Bene Etno-antropologico della Città di Catania. È la terza in ordine d’importanza dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Guzco in Perù.

Reliquiario di Sant’Agata – Foto di Giuseppe Lombardo – Shutterstock

La manifestazione religiosa di Febbraio ricorda il martirio subito dalla Santa cui, secondo la tradizione, furono asportate le mammelle prima di essere bruciata sui carboni ardenti, mentre la data di agosto ricorda il ritorno in città delle sue reliquie, dopo che queste erano state trafugate e trasportate a Costantinopoli nel 1040.

Uno degli elementi più caratteristici della festa è il reliquiario d’argento con i resti della Santa posto sulla vara, anche questa in argento che, legata a due corde, viene trainata per le vie della città, tra ali di folla in festa, da centinaia di devoti vestiti con tunica bianca, papalina nera e guanti bianchi. La pesante vara che, tra scrigno, busto e cera, può arrivare a pesare sui 30 quintali, viene condotta in processione insieme a undici candelore o “cannalori” appartenenti ciascuna ai diversi ceti che animano la festa.

La giornata del 3 febbraio si apre con la Processione per l’offerta della cera. E’ la giornata in cui tutti si riuniscono in cattedrale per offrire alla santa le candele che verranno consumate, durante l’arco dell’anno, sul suo altare.

La mattina del 4 febbraio è senza dubbio il giorno più emozionate, con la Messa dell’Aurora, il busto reliquiario di Sant’Agata viene portato fuori dal sacello che lo custodisce e issato sul fercolo d’argento rinascimentale per essere portato in processione.

Nella mattina del 5 febbraio, presso la Cattedrale ha luogo la Messa del Pontificale celebrata dall’Arcivescovo. Durante tutta la giornata il reliquiario della santa rimane esposto in Cattedrale e nel pomeriggio, dopo la Santa Messa, viene nuovamente condotto in processione fino alla mattinata del giorno successivo.

Immancabili, come avviene per tutte le feste in Sicilia, i dolci legati alla tradizione della Santa. In questa occasione, infatti, vengono preparate le “Minne” di Sant’Agata, dolci cassatine di ricotta e pasta reale che richiamano nella forma le mammelle che furono strappate alla santa durante il suo martirio. Altro dolce tipico legato alla festa sono le olivette, piccoli dolcetti di pasta reale, a cui viene data la forma di olive, in ricordo della leggenda secondo la quale alla Santa, fermatasi qualche istante a riposare, mentre fuggiva inseguita dagli uomini di Quinziano, apparve dal nulla un ulivo per permetterle di sfamarsi con i suoi frutti.

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