Enogastronomia

Il passito di Pantelleria prodotto da Donnafugata è il vino dolce più buono d’Italia

La produzione del Passito a Pantelleria, ha più di duemila anni di storia. Già nel 200 a.C. il generale cartaginese Magone, descriveva la produzione di quello che possiamo considerare a pieno titolo, l’antenato del Passito di Pantelleria.

Si raccoglievano i grappoli maturi, avendo cura di eliminare quelli ammuffiti o guasti, poi si esponevano al sole su una canna, curando di proteggerla dalla rugiada, coprendoli durante le ore della notte. Quando i grappoli erano diventati secchi si staccavano gli acini in una giara ricoprendoli di mosto. Dopo sei giorni si spremevano e si raccoglieva il liquido. Ultimata questa operazione, si pigiava la vinaccia aggiungendovi del fresco fatto con altra uva tenuta al sole per tre giorni. Infine si sigillava il vino in vasi di creta, da aprirsi dopo una fermentazione di venti, trenta giorni…”.

Il Passito è prodotto nell’isola di Pantelleria con la varietà di uva Zibibbo e vanta una storia ricca di importanti riconoscimenti. Uno tra tutti, è quello ottenuto dal Ben Ryé 2016 Passito di Pantelleria, prodotto da Donnafugata, che, nella suggestiva cornice del Salone delle Fontane all’EUR di Roma, con un punteggio di 99/100, ha conquistato il titolo di migliore vino dolce d’Italia nell’Annuario dei Migliori Vini Italiani di Luca Maroni.

Un Commento

  1. Conosco da decenni è personalmente condivido in pieno, fragranza unica é un nettare 👍

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