Il Castello di Milazzo, la fortezza più grande di Sicilia e tra le più importanti d’Europa
Milazzo, comune in provincia di Messina, con poco più di 30.000 abitanti, si affaccia, con Capo Milazzo, sul Mar Tirreno. E’ tra il Golfo di Patti e il Golfo di Milazzo, la Piana di Milazzo, il torrente Floripotema e il fiume Mela il cui significato antico è “fiume che occasionalmente esonda” e che sembra abbia dato il nome alla cittadina. E’ stato abitato sin dal Neolitico, come testimoniano resti di necropoli e di villaggi di capanne, riconducibili all’età del bronzo e del rame con insediamenti favoriti dalla presenza delle acque del Mela, necessarie per la lavorazione dei metalli.
Milazzo, per la sua posizione, fu territorio di conquiste e dominazioni: dai greci ai romani, dagli arabi ai normanni, agli svevi, agli spagnoli e ai borboni. Fu protagonista durante la prima guerra Punica nel 260 A.C. e testimone della battaglia di Milazzo, nel 1860, per mano dei garibaldini.
Il suo territorio può vantare bellezze sia dal punto di vista naturalistico che architettonico. Sicuramente il monumento più importante della città, per la sua imponenza e la sua importanza storica è il Castello di Milazzo che si estende su un’area di oltre 7 ettari. Tracce delle prime fortificazioni sono da ricercare, del periodo romano-bizantino, in un accampamento militare fortificato. Bisogna arrivare al periodo arabo per trovare tracce del primo nucleo abitativo dove oggi è il castello. I normanni e poi gli svevi aggiunsero altre strutture per trasformarlo in nucleo di difesa e poi arrivarono gli aragonesi che aggiunsero la cinta coi suoi cinque torrioni semicilindrici. Finchè gli Spagnoli, per proteggere la città e la costa dai pirati, innalzarono la poderosa cinta muraria. Così divenne una vera e propria “Cittadella fortificata“, una delle fortezze più importanti d’Europa, sicuramente il Castello più grande di Sicilia.
Per chi arriva, dal mare o dalla terraferma, si staglia, per la sua maestosità, il Mastio, o maschio, (già nel nome il senso della sua potenza) ovvero la torre centrale che sorge sul punto più alto dello sperone roccioso a strapiombo sul mare e da lì lo spettacolo è assicurato. Lo sguardo spazia dalle isole Eolie, in tutta la loro magia, al promontorio di Capo Milazzo, abbraccia la catena dei Peloritani per giungere fino all’Etna. Una vista mozzafiato, a 360 gradi davvero.
Riconoscibile la tipica struttura con le otto torri angolari e mediane. All’inizio del ‘900 il Castello fu convertito in prigione e lo restò fino al 1959. Seguì un lungo periodo di abbandono e di degrado ma per fortuna è partita la fase di un recupero efficiente e dignitoso, con due importanti restauri nell’arco di due decenni. Operazioni che hanno restituito il Castello di Milazzo ai suoi abitanti e ai numerosi turisti che, girando tra i vicoli del borgo antico, tra il Duomo e le chiese, i bastioni e il convento, visitano l’intera fortezza che sta ritrovando l’antica gloria grazie anche alla realizzazione di un teatro all’aperto, a iniziative culturali e a diverse, continue e importanti opere di restauro.
Come tutti i castelli che si rispettano anche qui aleggiano leggende e racconti popolari con voci angoscianti e lamenti di fantasmi tra le sue mura, voci che aggiungono quel fascino in più a questa monumentale opera di difesa , richiamo e orgoglio turistico.
In provincia C’è anche il Castello di Roccavaldina ben tenuto e la farmacia più antica d’Italia da visitare sempre a Roccavaldina.