Castelli

E’ il gioiello di Corleone, fu residenza del re delle due Sicilie: la Real Casina di Caccia di Ficuzza

Ficuzza è una piccola frazione del comune di Corleone, con poco meno di 150 abitanti, a circa 44 Km da Palermo. Si trova immersa nell’omonimo bosco, luogo di pace e di grande interesse faunistico-ambientale, uno tra i più belli della Sicilia che fa parte della Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago.

Di tanta e tale bellezza si innamorò Ferdinando lll di Borbone, re delle due Sicilie, tanto che volle farne una riserva di caccia e, per potervi soggiornare nel periodo estivo, vi fece costruire la Casina Reale di Caccia, un vero gioiello immerso nel verde. Attorno a questo edificio più avanti, si sviluppò il piccolo borgo di Ficuzza.

La Casina Reale di Caccia è un elegante edificio a pianta rettangolare. La sua facciata in stile neoclassico è sormontata dalle sculture rappresentanti il Dio Pan e la Dea Diana, dea della caccia e, quest’ultima, come tale, è spesso presente nelle scene che abbelliscono le sale della tenuta. Al centro, tra le due sculture, troneggia alto lo stemma della famiglia borbonica mentre ai lati si possono ammirare due grandi orologi.

Real Casina di Caccia di Ficuzza – Foto di EsperienzaSicilia.it

Entrando si possono osservare i saloni di rappresentanza, la camera da letto del Re e la scala che rimaneva ad esclusivo uso della famiglia reale, realizzata con il marmo rosso di Montecitorio, così detto perchè usato anche nella costruzione di Montecitorio, marmo fatto arrivare da Piana degli Albanesi. Salendo al piano superiore si trova la sala da pranzo dove si consumavano pranzi e cene per festeggiare, in compagnia degli ospiti, i risultati delle battute di caccia e di pesca.

Scendendo nei sotterranei dell’edificio, si trova una neviera, utile a conservare i cibi dove, si narra, si facesse quella che potrebbe essere stata l’antenata delle granite. Della tenuta di questa Casina Reale fa parte anche una chiesetta dove i Sovrani assistevano alle celebrazioni religiose, raggiungendola dall’interno dell’edificio. L’altare di questa chiesetta è stato realizzato con lo stesso marmo rosso di Piana degli Albanesi.

Bosco della Ficuzza – Foto di EsperienzaSicilia.it

Sempre nei sotterranei si trova un antico carretto siciliano costruito a Partinico, usato esclusivamente per il trasporto. Non mancano, sulle sue fiancate, decori di scene di battaglie con, alle estremità superiori, piccole facce di soldati saraceni. Vi è poi una stanza in cui si trovano i progetti originali dell’edificio, altre ospitano un dettagliato erbario, le fasi climatiche, la vegetazione della riserva e, ancora, alcuni animali imbalsamati.

Oggi l’edificio è gestito dalle Aziende Foreste Demaniali della Regione Siciliana. All’interno di esso, l’azienda forestale ha inserito elementi che mettono in risalto la biodiversità della Riserva, la flora e la fauna ed è stupefacente constatare come la storia si intrecci con la natura, così semplicemente.

Bosco della Ficuzza – Foto di EsperienzaSicilia.it

Dal 2009 è possibile visitare l’edificio dopo un importante restauro. Una visita guidata alla Reale Casina di Caccia, con un prato inglese davanti e un fitto bosco dietro, è in grado di fare immergere il visitatore nella vita dei sovrani per la profonda preparazione ed empatia delle guide che sanno condire storia, vita reale e regale dei sovrani con aneddoti curiosi e divertenti dando la sensazione quasi di partecipare alle battute di caccia, ai pranzi luculliani e di entrare nelle vite dei vecchi sovrani della casa.

Purtroppo molto è stato trafugato durante le guerre. Sulla destra delle Reale Casina si trova l’unico centro recupero faunistico della Sicilia dove tante persone, nonostante le difficoltà di mezzi, si adoperano e si prendono cura di mammiferi feriti, soprattutto uccelli, tra i quali anche rapaci e gufi, per poi rimetterli in libertà.

Il 3 agosto 2013 la Regione Siciliana ha voluto utilizzare la struttura per istituire il “Museo multimediale del bosco di Ficuzza” dove viene messa in risalto l’enorme biodiversità del parco e la storia di Ferdinando III di Borbone durante la sua permanenza a Ficuzza. Un sito prezioso, di grande interesse ambientale, culturale, storico e paesaggistico.

2 Commenti

  1. È proprio mediante una “visita guidata” che non la visiterai,accomunata ad un gruppo con spirito da scampagnata finesettimanale.A meno di non esser “sola” !

  2. Grazie, molto interessante
    A chi bisogna rivolgersi per prenotare una visita guidata?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button