Sapete da dove nasce il detto siciliano “nun ci rumpiri i cabbasisi”? Eccolo svelato qui…
Chi ha una certa familiarità con il siciliano, avrà sicuramente sentito almeno una volta nella vita l’espressione “nun ci rumpiri i cabbasisi”, traducibile in italiano con non rompere le scatole, sebbene sia facile intuire che in dialetto la frase abbia una sfumatura molto più colorita che allude agli organi genitali maschili.
Il termine cabbasisi, reso celebre dai romanzi di Andrea Camilleri, non nasce però come allusione ammiccante, la sua origine è da fare risalire alla parola cabbasisa, dall’arabo ḥabb ‘azīz, termine con cui veniva indicata una particolare tipologia di tubero.
Nello specifico, si tratta di un piccolo tubero ovale emesso da una pianta originaria dell’Africa, dal sapore simile a quello delle noci o delle mandorle amare. In Italia, tale tubero è conosciuto come cipero o zigolo dolce, la cui forma è stata associata alle parti intime dell’uomo.
Da quando ho sentito la parola, ho avuto la curiosità di trovare una traduzione che purtroppo in italiano, non c’era. Cercando giorni tra giorni, alla fine l’ho scoperta nel dialetto siciliano. Che belleza d’espressione… Grazie caro genio Andrea Camilleri!