Arance siciliane: dal giardino degli dei alla tavola degli uomini
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Secondo gli antichi greci, l’albero dei “frutti d’oro”, era stato portato in dote da Era in occasione del suo matrimonio con Zeus. Quest’ultimo, per paura che qualcuno potesse rubarne i preziosi frutti, li custodì in un giardino sorvegliato dal drago Ladone e dalle ninfe Esperidi. Racconta il mito che fu Eracle, aiutato dal titano Atlante, a rubare tre delle mele d’oro e a portarle dal regno degli dei alle tavole degli uomini.
Gli arabi, durante i secoli della loro dominazione, introdussero l’arancio in Sicilia come pianta ornamentale nei loro meravigliosi giardini. La loro coltivazione, da parte dei maestri giardinieri, favorita dal clima mite e dal fertile terreno, fece sì che la pianta si diffondesse presto e in maniera massiccia su tutto il territorio siciliano. Ancora oggi, i siciliani chiamano i terreni coltivati ad agrumi “giardini”.
L’arancio è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee e si distingue in arancio amaro e dolce. Il colore del suo frutto varia dal giallo all’arancione, fino al rosso, colore che contraddistingue l’Arancia Rossa di Sicilia, prodotto IGP che a sua volta si suddivide in Moro, Sanguinello e Tarocco. Queste varietà sono coltivate prevalentemente nella zona di Catania e Siracusa, dove risiede il segreto del loro colore e gusto. Le escursioni termiche della zona dell’Etna, infatti, stressando la pianta, inducono l’arancia a produrre le antocianine, pigmenti vegetali, responsabili della loro colorazione, dall’alta capacità antiossidante e antinfiammatoria.
Tra le varietà di arance bionde siciliane troviamo invece la Novellina, che anticipa tutte le altre nella maturazione arrivando a essere pronta per la raccolta già dai primissimi di novembre, la Washington Navel, eccellenza del territorio di Ribera, molto dolce e ottima per le spremute, la Bionda comune e la Valencia.
A prescindere dalla loro varietà, le caratteristiche benefiche delle arance sono molte e simili tra di loro. Come tutti gli agrumi, infatti, costituiscono una fondamentale fonte di vitamine C ma anche di vitamina A e molte del gruppo B. Riducono il rischio cardiovascolare, prevengono i calcoli renali, favoriscono l’assorbimento del ferro, sono fonte di numerosi antiossidanti, antinfiammatori e minerali.
Un vero e proprio frutto della salute dalle innumerevoli proprietà e benefici tanto da aver portato i greci a ritenerlo frutto degli dei.