La leggenda trapanese degli spiriti di Ferragosto
La Madonna, gli indemonianti e gli spiriti nel mare
Avete mai sentito parlare della leggenda degli spiriti di Ferragosto? Nel mese di Agosto la città di Trapani e dintorni si anima di un formicolio di gente. Sono fedeli, devoti, credenti o fiduciosi che si recano a piedi, sfidando la canicola, magari nelle primissime ore del mattino a “fare la quindicina“. Vanno a pregare, ringraziare, omaggiare o assicurarsi la benevolenza e le grazie della tanto amata Madonna di Trapani.
Questi pellegrinaggi che coinvolgono famiglie intere, con bambini al seguito, si fanno più intensi dopo la festa del patrono della città. Questa cade il 7 di Agosto, giorno in cui si festeggia Sant’Alberto. Il massimo dei festeggiamenti si manifesta, però, nell’antivigilia e vigilia di Ferragosto a ridosso del 16. Perché in questo giorno si celebra la Madonna di Trapani, Eventi tipici di Ferragosto come questi attirano anche tanti turisti.
Usanze e credenze del Ferragosto trapanese
Era usanza, in un passato molto lontano, in questi giorni che precedevano il 16 di Agosto, sollevare “i veli”. Un rito che serviva a scoprire l’immagine sacra della Madonna, nella cappella dedicata a Lei. In quel preciso istante, molti dei presenti chiedevano grazie varie. Tra questi c’erano anche i carcerati che per la ricorrenza venivano messi in libertà.
Durante lo svelamento si assisteva a urla disumane perché tra i presenti c’erano anche indemoniati, spiritati e ossessi. Omaccioni che, per far sentire le urla alla Madonna, dovevano gridare con tutto il fiato che avevano in corpo “Viva Maria SS. di Trapani!”. Congiunti, amici e sacerdoti, cominciavano a urlare in coro, per farsi sentire meglio. Al grido di “Viva Maria SS. di Trapani” sarebbero riusciti a tirare fuori dagli indemoniati le brutte anime che albergavano in loro. E gli altri presenti, che non partecipavano a questo fenomeno, chiudevano forte forte la bocca. Con questo gesto volevano impedire ai demoni, che uscivano da quei corpi, di entrare nei loro! Scene da film nella calda settimana di Ferragosto trapanese.
Si racconta che tutti gli spiriti degli ossessi, non trovando altra collocazione, vagavano per le strade e per sfuggire al grande caldo si gettavano al mare. Speravano qui di trovare facili prede in cui entrare. E l’anno successivo il fenomeno si ripeteva con altri protagonisti, nuovi spiritati. Ed ecco perché si diceva: “Non fare il bagno a Ferragosto!” Perché il mare era il luogo prescelto dalle anime indemoniate dove “pasturare” in abbondanza.
Per fortuna oggi si è emancipati da queste credenze. Si dice, comunque, che nei pressi del Santuario dell’Annunziata in questo periodo si incontrino persone strane, ossessi. Persone che sperano in un miracolo o spiriti irrequieti che cercano corpi in cui entrare. Brrrrr!
Pregare, pregare, pregare