Castelli

Castello Maniace, la maestosa fortezza affacciata sul mare cristallino dell’isola di Ortigia

Il castello Maniace, costruito in soli otto anni, tra il 1232 e il 1240, voluto da Federico II, sorge sull’estrema punta dell’isola di Ortigia, di fronte alla mitica Fonte Aretusa, a protezione della città di Siracusa. E’ uno dei più importanti monumenti del periodo svevo; presenta un’imponente struttura a quadrilatero di 51 metri per lato e di 12 metri circa di altezza con quattro torri circolari agli angoli, torri che troneggiano su basi ottagonali, ognuna delle quali ha una scala a chiocciola.

Il Castello prende il nome dal generale bizantino Giorgio Maniace, che nel 1038 aveva riconquistato la città agli Arabi. Probabilmente Maniace aveva fatto costruire un primo edificio militare di cui però oggi non c’è traccia. L’impianto attuale risale al periodo svevo ed è composto da un nucleo centrale cui si aggiunsero nuove costruzioni nel corso dei secoli.

Molte le curiosità e le storie legate al castello; tra le tante quella legata a una statua di ariete (prima erano due) in bronzo, oggi conservata nel Museo Archeologico Salinas di Palermo, un grande contenitore ed espositore di memorie nelle cui sale si può “leggere” tutta la storia della Sicilia dalla Preistoria al Medioevo.

Il Castello Maniace, esempio tipico dell’architettura militare federiciana, contrappone l’aspetto severo voluto per il suo scopo difensivo, con la raffinata eleganza di una residenza imperiale. Il forte della Vignazza, cioè la costruzione aggiunta nel 1850 sulla punta estrema del promontorio, che ha nascosto lo scoglio su cui poggia, ha una punta a diamante; sembra la prua di una nave e termina, nel suo protrarsi verso il mare, con una forma che richiama il becco di quaglia. 

Il Castello Maniace fu testimone di diversi eventi storici. Nel 1300, vi fu siglata la tregua tra Roberto d’Angiò e Federico d’Aragona; fu dimora di regine come Costanza, Maria di Sicilia e Bianca d’Evreux. Lo testimonia, la presenza di una scala, nella parete sud-ovest della grande sala del Castello, con copertura a volta, che porta al cosiddetto “Bagno della Regina” dove si trova una vasca, alimentata probabilmente dalla stessa faglia che porta acqua alla Fonte Aretusa.

Adibito a varie funzioni nei secoli, il Castello fu caserma, sede della camera reginale e prigione. Nel 1704 un fulmine provocò l’esplosione di una delle torri adibite a polveriera, distruggendone completamente l’ala nord-est. Venne risistemato e anche ampliato. 

L’interno del Castello Maniace, prima dell’esplosione della polveriera, era costituito da un unico grande ambiente, una grande sala con sedici colonne libere, quattro semicolonne angolari e sedici semicolonne perimetrali, che sorreggevano bellissime campate coperte da volte a crociera. L’adornavano quattro camini enormi ai quattro angoli.

Alle soglie del duemila venne smilitarizzato e oggi il Castello, consegnato alla Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa, è visitabile con la guida, previa autorizzazione della Sovrintendenza. Si sta cercando di portare il Castello agli antichi splendori grazie al grande ciclo di restauri, molti già fatti e altri tuttora in corso.

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