Chiese

Un gioiello nel cuore di Palermo: la straordinaria chiesa arabo-normanna dalle cupole rosse

La chiesa di San Cataldo, è nata come cappella di uno splendido e sfarzoso palazzo, non più esistente. Eretta nel 1154 per volere di Majone da Bari, grande Ammiraglio del re normanno Guglielmo Ioggi, costituisce un esempio di architettura arabo-normanna.

Reperti storici arabo-normanni in Sicilia

Nel capoluogo siciliano, così come in tutta l’isola, fatta qualche eccezione, non si conservano più reperti originali della secolare dominazione araba. Quando parliamo di architettura arabo-normanna indichiamo lo stile del costruire proprio dell’epoca normanna. Questo stile si diffuse principalmente in Sicilia e nell’Italia meridionale nel XII secolo. Caratteristica quella di fondere la tradizione architettonica normanna con quella bizantina e araba, stili già esistenti sull’isola.

Storia della cappella-Chiesa di San Cataldo

Nel 1182, Guglielmo I donò la cappella e il palazzo ai Benedettini di Monreale che vi si stabilirono fino al 1787. Fu allora che l’edificio si trasformò in ufficio postale. Tutte le trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, alterarono profondamente l’aspetto della chiesa. Ma nel 1882, ritornò al suo aspetto originario grazie al restauro diretto da Giuseppe Patricolo.

Palermo, Chiesa di san Cataldo – Foto di LuckyTDDepositphotos.com

Le pareti esterne sono caratterizzate da arcate cieche all’interno delle quali si trovano delle eleganti finestre ad arco acuto. Le tre navate interne, divise da colonne sono sormontate da capitelli di recupero. Reggono archi a sesto acuto sopra i quali, in quelli più grandi della navata centrale, poggiano tre cupole. Di straordinaria bellezza è la pavimentazione a tarsie policrome in marmo e porfido. Splendida l’ara in marmo in cui sono incisi una croce e i simboli degli evangelisti.

Come e perchè le cupole si “fanno” rosse

,Si pensa che, sia le cupole della chiesa di San Cataldo che quelle di San Giovanni degli Eremiti, in origine, fossero ricoperte da un intonaco di colore bruno. Successivamente gli agenti atmosferici le trasformarono in grigio. Durante i lavori di restauro del 1882, forse a causa di un errore interpretativo, le cupole si rivestirono del particolare intonaco rosso. Quel colore che oggi le contraddistingue.

Un’altra ipotesi afferma, invece, che sia stato Ruggero II di Sicilia a far colorare le cupole di rosso porpora. Questo il 25 dicembre 1130, in occasione della sua incoronazione. Comunque siano andate le cose, l’effetto è straordinario. Lo straordinario contrasto tra l’azzurro del cielo siciliano e il rosso delle cupole è, oggi, uno degli elementi distintivi e rappresentativi del capoluogo siciliano.

La chiesa di San Cataldo patrimonio dell’UNESCO

Oggi, la chiesa di San Cataldo a Palermo è affidata all’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed è aperta al pubblico. Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’UNESCO.

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