Tra i vicoli arabi di Mazara c’è un tesoro barocco senza eguali, la stupenda chiesa di San Francesco
La chiesa di S. Francesco d’Assisi, fra le tante chiese della bella cittadina marinara, è, forse, una delle più belle di Mazara del Vallo. Si trova nella zona araba del Kasbah; apparentemente modesta se ci fermiamo alla facciata esterna ma con un cuore all’interno che desta meraviglia e fa rimanere senza parole.
L’odierna chiesa è stata costruita su una chiesa preesistente, dedicata a San Biagio, che era stata commissionata dal conte Ruggero d’Altavilla nella seconda metà dell’XI secolo ed era originariamente in stile arabo-normanno, dotata di tre navate e dodici altari, oltre a quello principale. Nel 1680, periodo in cui lo stile barocco stava diffondendosi in tutta la Sicilia, venne trasformata: le due navate laterali vennero abbattute, e la navata centrale venne rialzata e coperta con una volta a botte assumendo l’aspetto attuale. Fu riaperta al culto nel 1703.
Varcando il maestoso portale, si resta ammaliati e confusi dalla ricchezza di ornamenti in stile barocco, tali che è difficile trovarne uguali. L’interno della Chiesa di San Francesco è impreziosita dalla presenza di numerose opere d’arte dovute alla maestria degli Orlando, a cui si aggiungono affreschi e statue collocate tra le pareti interne. Qui si possono ammirare stucchi, putti e decine di decori diversi, tutti realizzati in marmo bianco, persino i tendaggi. Tale è la meraviglia, la sontuosità, la ricchezza delle decorazioni che resti frastornato e non sai dove porre l’attenzione.
Anche il soffitto è piuttosto “impegnativo” per l’occhio del semplice visitatore; presenta decori in oro che contrastano e si fanno notare sulle pareti che scivolano come merletti bianchi. Questa mirabile opera suscita un sentimento di maestosità per la sua altezza creata dagli importanti pilastri posti agli angoli. Questi svettano verso l’alto dando un senso di infinito. La chiesa conserva ancora banchi molto antichi e anche l’organo è quello originale. Ancora oggi la Chiesa di San Francesco dispone delle sue antichissime cripte ipogee ed è affiancata da un convento, contiguo al suo edificio.
In epoca più recente, dopo il terremoto del Belice del 1968, la chiesa e l’adiacente convento subirono notevoli danni. Nel 1977 si diede inizio ai lavori di restauro e la riapertura al culto è avvenuta solo nel marzo del 2019.