Perché durante il cenone di capodanno si mangiano lenticchie e cotechino?
Da nord a sud dell’Italia, sia che vi troviate in alta montagna o vediate il mare dalla finestra è impossibile sfuggire al rito del cotechino con le lenticchie, durante il tradizionale cenone di capodanno. Una tradizione che si avvale dell’unione del legume, il più antico ad essere stato coltivato nella storia, a quel salume di tradizione italiana che è il cotechino. Riguardo alle lenticchie ci sono testimonianze di raccolti eseguiti cinquemila anni fa, per non parlare dei riferimenti religiosi: nel libro della genesi si racconta che Esaù barattò la sua primogenitura per un piatto di lenticchie preparate dal fratello Giacobbe.
Appartenenti alla famiglia delle leguminose, un tempo considerate la carne dei poveri, le lenticchie sono un ottimo mix di bontà e benessere grazie al loro significativo apporto di proteine e carboidrati complessi; sono molto ricche di fibre, ferro, fosforo e vitamine del gruppo B.
La loro forma ricorda quelle delle monete d’oro ed anche la cottura, durante la quale queste aumentano di volume, fa pensare ad un accrescimento e quindi ad un aumento della ricchezza. Anche per questo motivo le lenticchie, secondo la tradizione, sono simbolo di prosperità e ricchezza, tanto che già gli antichi Romani, la notte del 31 dicembre, ne regalavano una borsa piena, con l’augurio che si trasformassero in monete sonanti. E anche se ciò non avveniva erano comunque una vera ricchezza per chi aveva bisogno di mettere qualcosa in pentola visto il loro alto valore nutritivo.
Per quanto riguarda lo zampone non vanta la stessa storia delle lenticchie, tuttavia sembra sia di nobili origini medievali. Pare che Pico della Mirandola, consigliasse ai Mirandolesi, assediati dalle truppe pontificie, di macellare i maiali rimasti nelle stalle e di mettere dentro le zampe la carne e la cotenna insieme a tante spezie. Il risultato fu delizioso!
Cotechino e zampone, diversi nell’aspetto, sono identici nel ripieno: carne di maiale macinata insieme alla cotenna e aromatizzata con pepe, noce moscata e chiodi di garofano. La differenza sta nell’involucro: per lo zampone viene usata la zampa anteriore del maiale, mentre per il cotechino viene usato il budello.