Secondo alcuni è la mitica isola di Itaca: Marettimo, perla incontaminata del mediterraneo
Gli antichi greci la chiamavano Hierà Nésos, l’isola sacra, per gli arabi era Gazìrat Malìtimah, mentre per lo storico inglese William Butler si tratterebbe addirittura di Itaca, la leggendaria patria di Ulisse.
Marettimo, la più lontana delle Egadi, un’isola incantevole e dallo straordinario patrimonio naturalistico. Un piccolo lembo di terra selvatico e roccioso circondato da acque cristalline, ricche di pesci da fare invidia alle più conosciute Maldive. Su queste coste è stata persino avvistata la foca monaca, una delle specie a rischio di estinzione nel Mediterraneo.
Nonostante sia separata da appena un’ora di aliscafo da Trapani, approdare sull’isola è come mettere piede su un altro mondo: 700 abitanti, molti di meno nel periodo invernale concentrati in poche centinaia di metri quadrati. Casette bianche e azzurre, gente seduta lungo le strette stradine di pietra a rassettare le reti; caratteristiche e colorate barchette di pescatori che ondeggiano sull’acqua. E poi il dialetto stretto e il sorriso caldo e accogliente tipico dei siciliani. Nell’aria per i vicoli il profumo del pesce fresco, del finocchietto e del rosmarino proveniente dalle cucine dei ristoranti.
Qui non esiste il turismo di massa. Sull’isola non ci sono né automobili né hotel, solo qualche bed and breakfast o affittacamere all’interno delle case dei pescatori. Un luogo poco adatto a un turista in cerca di comodità, perfetto invece per chi ama stare a contatto con la natura. L’isola è un lussureggiante giardino in mezzo al mare; vi crescono oltre 500 specie di piante, anche grazie alla presenza di sorgenti d’acqua dolce.
Camminare per i sentieri dell’isola, immergendosi nella fitta macchia mediterranea, è un’esperienza a tratti mistica che lascia i visitatori estasiati. Da non perdere assolutamente l’escursione al castello di Punta Troia e la salita sulla vetta di Pizzo Falcone passando per il sito archeologico delle Case Romane. Il panorama vi assicuriamo merita tutta la fatica.
Se preferite un percorso meno impegnativo vi consigliamo il sentiero nella pineta che arriva fino al faro di Punta Libeccio, la cui luce incrocia quella del Faro di Capo Bon in Tunisia. Particolarmente bello anche l’itinerario di Punta Basano e quello di Pizzo Telegrafo, curiosamente soprannominato dai locali “il Semaforo”.
Sull’isola, tra emerse e sommerse, si contano circa 400 grotte. Di particolare interesse è la Grotta del Tuono, la Grotta della Pipa, che prende il nome dalla forma dello scoglio Pipa; la Grotta del Presepio dove stalattiti e stalagmiti, erose dal mare, hanno assunto la forma di un presepe e la Grotta Perciata, così chiamata per la presenza di una grande fessura sulla parete della roccia.
Poche sono le spiagge raggiungibili da terra per via della sua conformazione, fra queste ci sono la bellissima Cala Bianca e la meravigliosa spiaggia di sassi situata alle pendici del promontorio di Punta Troia. L’isola è il paradiso naturale per gli appassionati delle immersioni subacquee. Fino a 40 metri di profondità, la maggior parte dei fondali risultano ben illuminati, costituendo un vero e proprio scenario imperdibile.