“U passu a Zita”: la leggenda degli sposi scomparsi nelle acque di Monte Cofano
Quando ancora Monte San Giuliano, oggi Monte Erice, comprendeva nel proprio territorio comunale tutti i comuni della valle Ericina, i giovani fidanzati delle terre a valle che volevano contrarre matrimonio, dovevano recarsi in vetta, al palazzo comunale, per gli adempimenti burocratici.
Narra una leggenda che, in una soleggiata e calma mattina di primavera, una coppia di sposi provenienti da San Vito Lo Capo, stava percorrendo il sentiero che costeggiando le pendici del Monte Cofano e inerpicandosi poi per la collina della Linciasella, li avrebbe condotto fino alla vetta Ericina. La sposa, adornata di un magnifico abito bianco e di un lunghissimo velo di pizzo che la madre aveva cucito per mesi, con le proprie mani, viaggiava in testa al corteo nuziale in groppa ad un asino tenuto per le briglie dal padre; dietro di lei lo sposo, i familiari e alcuni amici.
Giunti circa a metà dello stretto sentiero che a strapiombo sul mare costeggia la montagna di Cofano, in prossimità dell’edicola di San Nicola, un serpente attraversò, strisciando, tra gli zoccoli dell’asino che impaurito comincio a indietreggiare e a scalciare. Fu un attimo e la bestia perdendo l’equilibrio cadde insieme alla sposa nello strapiombo precipitando in mare.
Lo sposo non ci pensò due volte e si lanciò subito nel disperato tentativo di soccorrere la sua amata. I due amanti sparirono insieme tra la schiuma delle onde lasciando sgomenti i presenti. I loro corpi non furono mai ritrovati. Della loro storia e del loro amore resta solo uno sbiadito e lontano ricordo tramandato per secoli dagli abitanti del luogo. Una storia d’amore grande e struggente, un amore tragico, rimasto eterno nel loro fluttuare tra le onde. Si racconta che nelle limpide acque antistanti Monte Cofano fluttua il velo bianco di una sposa.