Erice, la città dei tappeti che uniscono all’arte il recupero di avanzi di stoffe
Ad Erice, borgo medioevale in provincia di Trapani, ricco di atmosfere magiche, troviamo anche l’arte della tessitura. I famosi tappeti di Erice, infatti, sono diventati un simbolo della città e affondano le proprie radici nella storia. Si tratta di manufatti nati dalla fantasia e dalla manualità di donne abili nell’intreccio di ritagli di stoffe multicolori. Sono spesso scarti di stoffa che vengono scelti proprio secondo un’usanza cara ai nostri antenati, quella di non sprecare nulla. Per realizzare quelli che in dialetto sono detti “trappite“, cioè tappeti popolari, occorrono tempo e pazienza. Il risultato è un’esplosione di colori e motivi geometrici, spesso a zig zag, che ricordano gli intrecci delle vie meravigliose di Erice.
Le operazioni sono complesse e le tecniche vengono tramandate di madre in figlia. Ad esempio, per realizzare la frazzata (coperta) vengono allineati sul telaio una serie di fili paralleli, attraverso i quali si fanno passare delle strisce di stoffa che, come già detto, molto spesso, sono scarti di altre produzioni.
Quella della tessitura in Sicilia è un’arte antica. A introdurla sull’Isola e, in particolare, a Erice, sono stati i Greci. Con la dominazione araba furono introdotti baco da seta e cotone. Nel corso della dominazione normanna a Trapani erano attivi setifici, che producevano manufatti pregiati a carattere commerciale. Intorno alla fine del XIII secolo si svilupparono laboratori di produzione della lana e della tessitura della tela, attività che si praticarono in numerosi centri della provincia. Nell’agro ericino (Buseto Palizzolo, Custonaci, Valderice, Vita, Salemi) l’arte della tessitura viene praticata ancora con le antiche tecniche. E quello che in un primo momento era solo un passatempo svolto dalle donne nelle ore libere dagli impegni domestici, diventò una vera e propria attività commerciale importante da punto di vista culturale ed economico.
Purtroppo quest’arte non viene più tramandata di generazione in generazione, sopravvive qualche laboratorio, “Antichi Intrecci” di Antonina Coppola che produce tappeti e tessuti ericini fatti a mano, e Trizza&Lizzu una bottega artigiana di un giovane imprenditore artigiano, Sergio La Sala. La loro produzione è pronta ad entrare nelle nostre case e a inondare di luce e colore le nostre mura domestiche. Durante la vostra gita ad Erice non potrete non ammirarli o acquistarli!