A Sambuca, il fortino arabo di Mazzallakkar, ogni estate riemerge dalle acque del Lago Arancio
Quando gli arabi, nell’830 dopo Cristo, fondarono Zabut, odierna Sambuca di Sicilia, misero a guardia della valle il fortino di Mazzallakkar che presenta un impianto quadrato e quattro torri negli angoli, coperte da cupolette in pietra calcarea con delle mura alte quattro metri circa.
Siamo oltre le mura di Sambuca, Borgo dei Borghi 2016, ai piedi della Gran Montagna, con il suo lago artificiale, il lago Arancio,
Il fortino sommerso parzialmente, si va lentamente danneggiando, sottoposto a continue escursioni termiche. E’ un sito di grandi potenzialità turistiche che merita di essere salvato e recuperato e che si presta a ospitare eventi di natura culturale e sportiva oltre che turistica.
Fino agli anni 50, anche se utilizzato per ricoverare greggi e mandrie, il fortino si trovava in ottime condizioni. In seguito alla costruzione della diga, resta sommerso parzialmente, dalle acque del lago Arancio, per almeno sei mesi all’anno. Le escursioni termiche e i dissesti idro-geologici conseguenti, stanno distruggendo irrimediabilmente questo capolavoro, testimonianza di storia e di architettura, unico in tutta la Sicilia.
Il fortino, raggiungibile a piedi attraverso un sentiero naturalistico in mezzo a vigneti e panorami meravigliosi, lambiti dalle acque del lago, è circondato dal Parco della Risinata, con la sua area attrezzata con barbecue, con servizi e giochi per bambini, dove si trova anche un palmento scavato nella roccia viva, usato per la produzione del vino e risalente ai fenici.