A Novara di Sicilia, in provincia di Messina, si rinnova la tanto amata sagra del Maiorchino
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Siamo alla 34esima edizione di questa famosa sagra. Si tratta di un antichissimo gioco meglio conosciuto come Ruzzola (da ruzzolare), gioco che, a Novara di Sicilia, si ritiene risalga al XVII secolo, quando i pastori si sfidavano, per le trazzere del paese, facendo rotolare le loro forme di pecorino a dimostrazione di quanto fosse importante la stagionatura raggiunta dal loro prodotto che lo rendeva resistente agli urti.
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Il gioco della ruzzola era diffuso in molti paesi d’Italia ed era praticato utilizzando una rotella in legno o una forma rotonda di cacio stagionato. Quando i pastori, dalle strade di campagna, passarono a giocare per le vie delle città, considerandolo un vero e proprio sport, il gioco fu sospeso perchè ritenuto troppo pericoloso.
Da più di trent’anni, la comunità e l’amministrazione comunale di Novara di Sicilia hanno recuperato ufficialmente l’antico gioco del Maiorchino, inserendolo in un evento cittadino, di festa, nel periodo di Carnevale, a scopo promozionale e turistico. Questo singolare torneo ha delle regole ben precise Si gioca a squadre di tre tiratori; il gioco prevede che una forma di Maiorchino, che deve rispettare determinate misure e peso, venga lanciata a più riprese lungo un percorso prestabilito di circa 2 km per niente lineare; anzi a tratti con delle difficoltà, create ad hoc, che servono a rendere pù spettacolare ogni singola gara! Il percorso che parte dalla via Duomo, arriva fino al Piano Don Michele della città di Novara di Sicilia.
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Ogni anno, in concomitanza con il Carnevale, nei week end, con un calendario preciso, partono vere e proprie sfide, molto accattivanti, sia al femminile che al maschile, con semifinali, finali e finalissima. Il coinvolgimento del pubblico è entusiasmante. Ci sono momenti, durante il torneo, riservati ai turisti che sono invitati a partecipare e ad esercitarsi in lanci di prova. Il maiorchino deve raggiungere il punto d’arrivo e vince la squadra che conquista tale meta con il minor numero di lanci. Alla finalissima, i giocatori delle due ultime squadre in gara, diventano i veri e propri eroi di Novara di Sicilia e, durante quest’ultima sfida, gli spettatori partecipano con incitazioni, grida di euforia o di malumore e tifano ora per l’una ora per l’altra squadra.
Portate a conclusione le varie fasi del torneo, comincia la tanto attesa sagra che attrae turisti da ogni dove. La “Sagra del maiorchino” prevede degustazione di ricotta, tuma, maiorchino e altre specialità enogastronomiche del posto e finisce in bellezza, con una gigantesca maccheronata al sugo di carne di maiale coperta da abbondante maiorchino grattugiato, fiore all’occhiello della gastronomia locale.
Il Maiorchino è un formaggio pecorino a pasta dura tipico dei Monti Peloritani, in provincia di Messina. Viene prodotto con il latte di pecora e con una minima quantità di quello di capra; viene ancora lavorato secondo tradizionali tecniche artigianali ed è riconosciuto come prodotto storico del territorio rientrando nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) e in quello dei presidi slow food.
Ha un sapore unico che ricorda il profumo dei pascoli, dell’erba e dei fiori di campagna, con un gusto che tende al piccante, soprattutto quando il formaggio è stagionato. La stagionatura, che va dai 4 ai 24 mesi, si fa in ambienti naturali, in pietra, dove si garantisce il giusto livello di temperatura e di umidità. Ha la classica forma cilindrica e può pesare dai 10 ai 18 kg.
Ringraziamo Manuela Pavanello per la gentile concessione delle foto.