Monreale, un brulichio di storia e bellezza unica al mondo. Tra i vicoli la magia di botteghe dal fascino antico
Monreale, splendida cittadina a pochi chilometri da Palermo, in posizione sopraelevata, ma senza soluzione di continuità rispetto all’abitato del capoluogo siciliano, si affaccia sulla vallata della Conca d’Oro dominando con la bellezza inconfondibile del suo Duomo che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
Arrivano numerosi turisti in ogni periodo dell’anno a visitare la città tanto che nel 2015 l’Unesco ne ha riconosciuto l’importanza artistica e architettonica ed è stata inserita, all’interno del sito denominato “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, come uno dei luoghi di grande interesse storico-culturale.
Il Duomo di Monreale è il vero simbolo della città. La facciata principale si pone tra due torri asimmetriche di altezza e forma differenti mentre la parte posteriore, che presenta la convessità delle tre absidi, è un vero esempio di arte araba. Una volta entrati nel Duomo si resta affascinati dalla magia creata dai mosaici che per bellezza sono paragonabili ai mosaici della Cappella Palatina della stessa città di Palermo.
A lato del Duomo sorge il monastero di San Benedetto con la bellezza ineguagliabile del suo chiostro, meravigliosa opera in stile romanico, caratterizzato da splendide colonne disposte a coppie, tutte diverse, alcune delle quali in chiaro stile arabeggiante. Al centro di questo chiostro un meraviglioso giardino con una fontana. Sempre nei pressi della cattedrale sorge il Museo diocesano mentre dietro il Palazzo del Municipio c’è il Belvedere, un giardino pubblico da cui è possibile ammirare la Conca d’Oro.
L’abitato di Monreale si sviluppa proprio vicino alla sua cattedrale. Appena si arriva nel paese si incontra subito la piazza principale, Piazza Vittorio Emanuele, proprio dove si affaccia il Duomo. Al centro di tale piazza spicca la celebre fontana di marmo chiamata del Tritone, di forma circolare con degli scogli sui quali si erge Tritone a sconfiggere i draghi che escono dall’acqua. Questa fontana è opera dello scultore palermitano Mario Rutelli che l’ha eseguita nel 1881 e vuole simboleggiare l’uomo che sconfigge la forza bruta.
Monreale non è solo duomo e monastero. Superato lo stupore e soddisfatte le “curiosità e i bisogni culturali e architettonici”, a due passi dal Duomo ci si trova immersi, sopra una rocca che domina la scenografica conca d’oro, in un paese che ha del magico col suo quartiere storico di Ciambra (dal francese, perché c’erano le camere), là dove vivevano gli artisti e gli operai che hanno partecipato alla costruzione del Duomo stesso. E’ uno dei primi esempi di società multietnica, caratterizzata dalla presenza di arabi, bizantini, normanni, spagnoli dove ciascun gruppo ha dato il suo apporto, anche allo sviluppo architettonico della città.
Non ci si può sottrarre dal passeggiare per i vicoli acciottolati, tra queste case austere in pietra di chiaro stile medievale, conservate nel tempo, di un fascino particolare che coinvolge tutti i sensi. Ed è respirare un’aria di convivialità, arte, umanità, bellezza, accoglienza che infonde un sentimento di leggerezza e poesia, di bellezza e semplicità. Tra queste vie, tra queste case, che trasudano storia e arte, non potevano mancare le botteghe artigiane che, esponendo le loro opere all’esterno, hanno trasformato le passeggiate in vere e proprie visite a gallerie d’arte. A giusta ragione questo quartiere viene chiamato “Ciambr’Art” a testimoniare le sue origini e la continuità. Un esempio di vita che parte dal passato e non si ferma!
Non mancano le leggende sulle origini di Monreale. Si narra che Guglielmo II detto il buono, re normanno di Sicilia, dopo una battuta di caccia si fosse addormentato sotto un carrubo e che durante questo sonno, gli fosse apparsa in sogno la Madonna che gli indicò il luogo ove era nascosto un tesoro. Con quello lui avrebbe dovuto erigere la sua chiesa, chiamata appunto Santa Maria Nuova. Svegliatosi, re Guglielmo chiamò Immediatamente i suoi sudditi, fece sradicare il carrubo e trovò un tesoro così grande da chiamare i migliori ingegneri, architetti, mosaicisti, muratori ecc. per far costruire il duomo dedicato alla Madonna.
Ma si sa che le leggende sono come le ciliegie, una tira l’altra. Altra leggenda parla, di due fratelli che a quei tempi lavoravano uno alla Cattedrale di Palermo, l’altro a quella di Monreale. Erano in competizione a chi costruisse la Cattedrale più bella. Questa leggenda ha una triste conclusione. Terminate le due splendide opere ognuno dei due fu estasiato dalla bellezza dell’opera dell’altro a tal punto da non riuscire a reggere il confronto e per la delusione si suicidò.
A supporto di quanto meraviglioso sia il Duomo di Monreale e tutto intorno, di quanto importante sia andare a visitarlo, anticamente si diceva:- “Chi va a Palermo e non va a Monreale, ci va asino e torna animale”. Quando la pubblicità viaggiava a suon di proverbi!