Liscìva, liscìvia o “liscìa”, il detersivo delle nostre nonne, economico e rispettoso dell’ambiente
Quando la vita era sicuramente più dura e faticosa ma più semplice, quando le donne si recavano nei fiumi a fare il bucato o lavavano i panni nella tradizionale “pila ri petra”, quando non erano arrivati in massa i detersivi e non si erano diffuse nelle case le lavatrici, le nostre nonne preparavano da sè, con la cenere della stufa a legna, un detergente ecologico, ottimo sia per il bucato, che per i piatti e anche per pulire la casa in genere.
L’uso di tale prodotto, per la pulizia, è documentato fin dai tempi degli Assiri ed è continuato nei secoli, soprattutto nelle zone rurali, giungendo fino all’inizio del XX secolo. Fu chiamato liscìva per la sensazione di liscio e di scivolosità che lasciava e lascia nelle mani. Fu realizzato, senza il conforto di lauree in chimica, mettendo a bollire la cenere, rigorosamente di legna, che contiene grandi quantità di carbonato di sodio e di potassio.
Questa va prima setacciata per togliere pezzetti di legno o grumi e poi, dentro uno straccio vecchio annodato, lasciata in infusione con la proporzione di 1 parte di cenere e 5 parti d’acqua Quindi, per esempio, per ogni bicchiere di cenere aggiungerne 5 di acqua. Si può ottenerla sia a caldo, portando ad ebollizione l’acqua, sia a freddo. In questo secondo caso i tempi di preparazione saranno più lunghi. Una volta formatasi la lisciva, prendere la giusta quantità di liquido per gli usi domestici.
Più o meno diluito, a seconda della sua destinazione, è un detersivo naturale che comunque richiede attenzione perchè conserva, nel suo potere detergente, un’azione leggermente corrosiva che è propria della cenere, soprattutto dopo la bollitura. Per chi volesse creare la lisciva in modo più veloce esiste in commercio una soluzione già pronta in polvere.
Dai paesi del medio oriente viene l’uso di aggiungere olio d’oliva o grasso animale alla liscivia calda per ottenerne il sapone. È sufficiente quindi amalgamarla a qualche grasso, anche di origine vegetale, portarla ad ebollizione fino al suo addensamento e versarla negli appositi stampi per sapone. Essendo composta da sostanze naturali non viene aggredito il bucato nè si danneggia l’ambiente.