Il suino nero dei Nebrodi torna a ripopolare il territorio siciliano
Il Suino Nero dei Nebrodi, delle Madonie e dell’Etna, è una razza di maiale autoctono che vive nei boschi del Parco regionale dei Nebrodi e sulle Madonie a 1800 metri s.l.m., in aree che abbracciano le province di Messina, Enna e Catania. Sono animali cresciuti allo stato brado o semibrado; per natura sono più simili ai cinghiali e per tale motivo, onde evitare spiacevoli incidenti o incontri sottovalutati, le vaste aree, dove pascolano, sono recintate con reti molto alte.
Sono animali di taglia medio-piccola; presentano un mantello scuro dovuto, verosimilmente, all’abbondante melanina contenuta nelle ghiande di cui si nutrono principalmente. Esistono comunque alcuni suini che presentano macchie bianche, soprattutto nel muso. E’ un animale robusto, resistente alle malattie per questo adatto alla vita brada. Nel tempo, per esigenze di sopravvivenza, ha sviluppato e irrobustito sia il muso, un bel grugno appuntito con cui può scavare per cercare il cibo e anche le zampe per saltare gli ostacoli, scavare e arrampicarsi in territori scoscesi.
Vive abbastanza a lungo ed è molto fertile; resistente alle avversità climatiche, se colto dalle intemperie e in presenza di inverni molto rigidi, si rifugia nelle zimme, capanne rudimentali, fatte di pali che creano un cono, rivestite di ginestre e felci, in armonia con l’ambiente naturale.
Per il Suino Nero dei Nebrodi si è paventato il rischio estinzione, a causa soprattutto del disboscamento, negli ultimi anni però, si nota un sostanziale incremento di questa razza. Il suino libero si nutre esclusivamente di ciò che trova nel pascolo, soprattutto di ghiande e castagne.