Il miracoloso pozzo della Madonna di Custonaci: un luogo ricco di fascino, intriso di fede e leggenda
Tra le aree d’interesse storico – religioso presenti a Custonaci, piccolo borgo immerso nella natura, posto nel mezzo dello splendido golfo che da Erice arriva fino al promontorio di Cofano, figura il Pozzo della Madonna: un luogo ancora sconosciuto ai più che conserva intatto il fascino antico di un sito legato per secoli alla devozione mariana, molto radicata in tutto il territorio dell’agro ericino. Si tratta di un antico pozzo circolare in pietra, profondo circa dieci metri, posto a poche centinaia di metri più a valle rispetto al Santuario che domina il centro storico del paese.
Secondo una leggenda, dopo il miracoloso sbarco nella baia del Buguto del quadro della Madonna di Custonaci, in seguito al naufragio di una nave francese, durante il trasporto dell’effige della Vergine dalla baia alla chiesetta posta sulla collina del paese, a un certo punto, i buoi che trainavano il carro, assetati ed esausti per la fatica, si fermarono e non vollero più ripartire. Subito – racconta la leggenda – dal terreno iniziò a sgorgare miracolosamente una sorgente d’acqua che abbeverò gli animali.
Come documentano alcuni ex voto conservati presso il museo del Santuario, da sempre questo luogo è stato ritenuto un luogo miracoloso in cui la Madonna, secondo le testimonianze dei fedeli, ha elargito numerose grazie ai suoi devoti.
Grazie al lavoro dei volontari dell’associazione Socio-culturale Maria SS. di Custonaci “Civitas Mariae”, negli ultimi dieci anni questo luogo ha ricevuto una serie di interventi di restauro e rigenerazione del verde mirati alla conservazione e alla valorizzazione dell’area, forse il miracolo più bello.
Un valido esempio di cittadinanza attiva, guidata dal prof. Angelo Vassallo, impegnata nella piantumazione e nella costante cura di numerose piante e alberi. Un luogo intriso di fede e storia, di cultura popolare e tradizione, diventato un giardino rigoglioso, la cui storia viene tramandata ai giovani affinché non dimentichino le proprie radici.