Borghi

Il borgo di Santa Lucia del Mela, un luogo straordinario ricco di storia e natura

Nell’entroterra messinese, adagiato sui Peloritani, sorge Santa Lucia del Mela, un borgo che parla di storia e di natura selvaggia. Nei boschi che circondano la cittadina, per estensione la più vasta della provincia, boschi autoctoni, incontaminati, di una bellezza da togliere il fiato, troviamo querce millenarie. Habitat privilegiati per ghiri, ricci, lepri, istrici; e ancora per il gatto selvatico e la martora mentre nei suoi cieli svettano falchi, corvi e s’ode il melodioso canto dei merli quando annunciano l’arrivo della primavera.

Risalendo il fiume Mela, che bagna questo suggestivo borgo, fiume dalle acque limpide e perenni e da cui il borgo prese il nome, solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, ci troviamo di fronte a una felce preistorica, grandissima, anzi gigante, di almeno 60 milioni di anni. E su su, dalla vetta dei Peloritani lo sguardo può spaziare dal Tirreno allo Ionio.

Santa Lucia del Mela, piazza Milite Ignoto – Foto di Lorenzo Ippolito

Santa Lucia del Mela e le sue origini sono molto antiche; la cittadina fu infatti abitata dai Sicani e dai Siculi. Molte le testimonianze del passaggio dei tanti popoli: una cinta muraria di origine greca, un fortilizio di epoca bizantina, ricostruito successivamente nel periodo islamico assieme a una moschea trasformata più tardi nella Chiesa di S. Nicola. Della lunga permanenza musulmana nella città ci resta, oltre l’imponente mole del castello, la testimonianza che nella zona ci fosse un lavatoio pubblico per le donne musulmane come si deduce dalla targa stradale “Via o Vico Lavacro dei Saraceni”, nella parte più tipicamente medievale dell’abitato, nel quartiere arabo del Karapè.

Il suo nome antico era Mankarru la cui vetta fu un importante e strategico presidio militare per tutte le dominazioni che si sono succedute. Con la nascita del Regno di Sicilia, il Gran Conte Ruggero I fece costruire una chiesa ai piedi del magnifico Castello Medievale. Tale chiesa la dedicò a Santa Lucia; era il 1094 e da quella data l’antico nome Mankarru scomparve e il borgo si chiamò Santa Lucia mentre “del Mela” venne aggiunto, come già detto, nella seconda metà dell’Ottocento.

Concattedrale di Santa Maria Assunta – Foto di Lorenzo Ippolito

La cittadina è ricca di chiese, palazzi, fontane, tra cui quella cinquecentesca che si trova in Piazza Duomo, dove c’è anche il Municipio. Bellissimi scorci di architettura medievale e rinascimentale, conferiscono a questa cittadina una grande attrazione turistica. Attrazione che si avvale anche delle tantissime manifestazioni e festeggiamenti da parte dei cittadini per i tanti santi di cui sono devotissimi.

Molti gli eventi come il Carnevale U’ Catalettu, antico e famosissimo, che vanta 5 secoli di storia, le feste legate alle attività principali della cittadina che sfociano nella Sagra della ricotta e nella Sagra del Maiorchino. Queste ricorrenze richiamano a Santa Lucia del Mela cittadini dai borghi vicini e non solo in una atmosfera di allegria, con balli e canti e degustazioni di prodotti locali. Santa Lucia del Mela sicuramente merita una visita.

Parco urbano di Santa Lucia – Vista sulle Isole Eolie – Foto di Lorenzo Ippolito

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