Una chiesa d’oro nel centro storico di Palermo sotto la quale si cela un antico passaggio segreto
Affacciata su piazza Bellini, nei pressi dei Quattro Canti a Palermo, sorge la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o San Nicolò dei Greci, edificata nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, Ammiraglio del Regno di Sicilia, conosciuta dai palermitani come “la Martorana“, per via dell’attiguo monastero benedettino femminile, fondato nel 1193 da Eloisa Martorana.
La parte originaria della chiesa è a pianta croce inscritta in un quadrato; è caratterizzata da coperture a botte, da campate angolari quadrate, coperte con volte a crociera e dalla splendila cupola retta da quattro colonne collegate da archi ogivali.
Piena espressione della cultura islamica, fortemente presente ancora ai tempi del condottiero Giorgio d’Antiochia, è l’iscrizione perfettamente leggibile su una delle colonne appartenenti al porticato dell’assetto primitivo della chiesa e adesso inglobata all’interno del complesso riconfigurato nel corso del XVIII secolo. Sulla prima colonna a sud si legge in caratteri cufici la cosidetta “Basmala” «In nome di Dio il Clemente il Misericordioso» invocazione presente all’inizio di quasi tutte le sure del Corano, questa colonna proveniva con molta probabilità dallo spolio di un edificio di culto islamico e venne riutilizzata per rimarcare la cultura cosmopolita delle corti palermitane trilingue del XI e XII secolo.
La parte più antica della chiesa, decorata con mosaici di eccellente fattura, rappresenta il livello d’arte bizantina più alto raggiunto in Sicilia, con elementi di chiara derivazione islamica. Punto centrale della composizione è il Cristo Pantocratore nella sommità della cupola, circondato da quattro angeli prostrati in adorazione. Nel tamburo gli otto profeti e nelle nicchie angolari i quattro evangelisti. Il resto della decorazione celebra la figura della Vergine, alla quale la chiesa è dedicata. Lo stupendo pavimento in marmo intarsiato, rispecchia fedelmente i modelli bizantini, anche se, tuttavia, alcuni motivi ornamentali richiamano chiaramente l’influenza della cultura islamica.
Oggi la chiesa è sede della concattedrale dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, ed è punto di riferimento per una vasta comunità di fedeli di rito greco-ortodosso.
Sotto al presbiterio si trova l’antica cripta delle monache benedettine, attraverso la quale si accedeva a un antico passaggio sotterraneo che, attraversando piazza Bellini e piazza Pretoria, raggiungeva un belvedere su palazzo Guggino Bordonaro, da dove le monache potevano godere della vista sul Cassaro.