Arte

“Liotru”: in piazza Duomo a Catania, la statua dell’elefante simbolo della città

La fontana dell’Elefante è un’opera molto importante, maestosa, situata al centro della  Piazza più importante di Catania, Piazza del Duomo, ed è costituita da una statua di basalto nero che rappresenta l’elefante, considerato il simbolo della città.

Catania, Piazza Duomo – Foto di Lomb – Shutterstock

Nella città ai piedi dell’Etna, lo si trova ovunque: nello stemma civico, nel gonfalone dell’università, nelle decorazioni esterne del palazzo municipale che viene chiamato appunto il palazzo degli elefanti, anche nel nome arabo dato alla citta, ” Balad-el-fil” o “Medinat-el-fil”, cioè “la città dell’elefante. Oggi è diventato la mascotte delle principali società sportive locali. Negli stemmi cittadini è sormontato dalla figura di S. Agata guerriera o da una “A”, iniziale di Agata.

L’origine e la storia della statua sono state molto dibattute dagli studiosi, sono state avanzate parecchie ipotesi. La più accreditata è quella espressa da Biagio Pace (1949) il quale, seguendo le descrizioni del geografo arabo Drisi, fa sua l’interpretazione dello studioso nell’affermare che si tratti di una statua magica per i catanesi, un vero e proprio talismano, costruito in età bizantina e posto fuori le mura per proteggere la città dalle eruzioni dell’Etna.

Catania, fontana dell’Elefante – Foto di Chiara Content Creator

Nel 1508 l’elefante, già trasportato dentro la città ai tempi di Drisi, fu posto sul lato ovest del palazzo municipale appena completato. Ma cadde e si rovinò a causa del tremendo terremoto del 1693. Gli furono rifatte gambe e proboscide e fu sistemato nel 1735 al centro della piazza ad opera del Vaccarini.
L’obelisco egiziano che sta sopra l’elefante è di granito ottagonale di Siene alto mt. 3.61. e contiene numerosi geroglifici.

La sistemazione del Vaccarini fu completata nel 1737 con una prima vasca, nel 1826 fu aggiunta una ringhiera di ferro, nel 1905 fu costruita una seconda vasca per poi assumere, negli anni ottanta, l’aspetto odierno nuovamente senza ringhiera. Dal punto di vista storico racchiude le tre grandi civiltà che contribuirono a formare la storia di Catania: quella egizia, quella sicula e quella cristiana.

Catania, fontana dell’Elefante – Foto di Chiara Content Creator

Anche il nome dato alla statua dell’elefante, “liotru”, è legato alla storia di Catania, nome dialettale di Eliòdoro, descritto da Michele Amari come “nobile uomo candidato alla sede vescovile, poi molesto nemico di S.Leone, negromante e fabbricante di idoli”. Si racconta, nella leggenda, che Eliòdoro, vissuto intorno al 725 D.C. aspirasse a diventare vescovo di Catania ma non riusciva ad affermarsi. Un giorno conobbe uno stregone ebreo che gli insegnò arti magiche e lo convertì al giudaismo. Si racconta che fosse stato lui a costruire magicamente l’elefante, con la lava dell’Etna e a cavallo dell’animale girasse per la città, facendo scherzi e dispetti alla popolazione. Secondo altre antiche leggende, l’elefante, avrebbe scacciato degli animali selvatici durante la fondazione dell’antica ‘Katane’.

I catanesi sono molto legati al simbolo dell’elefante tanto che si autodefiniscono “marca elefante”, in dialetto marca “liotru”, per dire che sono catanesi doc. E ne sono orgogliosi, dal momento che la storia dell’elefante è intimamente legata agli avvenimenti e alla vita della loro città.

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